"Da più di tre settimane abbiamo inoltrato una domanda di incontro che, ad oggi, non ha ancora avuto risposta, come Cgil, Cisl e Uil di Asti intendiamo fare al Commissario di Asti alcune richieste e avere delle risposte".
Luca Quagliotti (Cgil), Stefano Calella (Cisl) e Armando Dagna (Uil), hanno indetto una conferenza stampa per denunciare ai giornalisti alcune carenze del sistema sanitario astigiano.
Liste di attesa e rinvii, ospedale della Valle Belbo e riapertura del punto di primo intervento a Nizza, gli argomenti principali
"Vorremmo sapere notizie dell'ospedale della Valle Belbo, collegato alla ripertura del punto di primo intervento, l'attrezzatura per la diagnostica in valle belbo non ci risulta ci sia, mancano tac e mammografo, due strumenti importantissimi".
A ricordarlo è Luca Quagliotti che spiega: "A tutt'oggi la Asl non ci ha risposto, vogliamo spiegare alla cittadinanza che noi non siamo fermi e vorremmo risposte, soprattutto sui ritardi nelle prestazioni pregresse. Non vorremmo che la fase Covid che ha determinato lutti importanti, ne creasse altri per diagnosi in ritardo, non solo diagnostica oncologica ma ci sono patologie per le quali occore tempismo".
"Ci risultano circa 30mila esami non fatti ma non sappiamo se è vero, pensiamo ci sia la necessità di reperire risorse umane, nessuno impedisce ad Asl di aumentare gli orari se non la carenza di personale, basta chiedere in Regione ma non ci risulta sia stato fatto".
OSPEDALE DELLA VALLE BELBO
"Abbiamo un problema su ospedale Valle Belbo, sostiene Quagliotti, non sono partiti i lavori nonostante le assegnazioni. È passato un anno e non sono iniziati, da tempo abbiamo chiesto di sapere cosa ci sia all'interno dell'ospedale , le necessità si devono unire a quelle del Cardinal Massaia. No ai campanilismi, non vogliamo che si riempiano solo locali".
I sindacati, uniti sottolineano la necessità di una politica sanitaria e territoriale unitaria
Per Stefano Calella: "Siamo la prima interfaccia degli utenti e raccogliamo gli sfoghi, siamo molto preoccupati soprattutto per i ritardi su alcune diagnosi.
Attendevamo una revisione del tempo zero, vorremmo venisse rimesso in pista il prima possibile, non vogliamo fare la lista di tutto ciò che serve, ci riserviamo una settimana di tempo. Vedremo come il 'pensatoio' della Regione gestirà questa emergenza".
ANCHE L'UTILIZZO DEL PRONTO SOCCORSO NON PIU' ADEGUATO ALLE RICHIESTE
Per Armando Dagna il vero problema è il metodo: "Abbiamo cercato di avviare un'interlocuzione con i vertici della Sanità e abbiamo sempre trovato difficoltà nelle relazioni e negazioni dei problemi che venivano riscontrati nell'accesso ai servizi.
Le liste di attesa soprattutto e un problema nell'utilizzo del Pronto Soccorso, non più adeguato alle richieste del territorio. Credo che esista un problema di relazione e metodo. Ci si deve confrontare con le parti sociali, i sindacati, gli utenti, i dirigenti non sono in una bolla".
CI AUGURIAMO NON CI SIA UNA SECONDA ONDATA
E continua: "Per tre mesi si sono congelate le visite il che ha evidentemente aggravato le patologie, oggi si cerca di smaltire parte dell'inevaso spostando in avanti le esigenze subentrate, le persone sono abbandonate a loro stesse, ci sono aree che vanno aggredite da subito, siamo in emergenza come tre mesi fa, vanno riaperti i laboratori con un piano straordinario e ci auguriamo non ci sia una seconda ondata".
LA REPLICA DEL COMMISSARIO ASL
Il Commissario straordinario Giovanni Messori Ioli, interpellato ha risposto che i sindacati saranno sentiti nei prossimi giorni per fissare un incontro ma ha voluto ribadire alcuni punti essenziali.
"Sull'ospedale della Valle Belbo, da quando mi sono insediato a marzo è stata firmata una delibera per la progettazione a Ruscalla e l'iter non si è mai fermato. Il Covid ha innescato un ritardo fisiologico, ma sono state chieste tutte le autorizzazioni. Non ci sono incertezze. Ci sarà la tac e il mammografo e anche su Nizza ci sarà la tac. Il punto di Primo soccorso a Nizza riaprirà il 10 agosto, ci sarà in più una tenda triage e un doppio percorso con nuovi medici e nuovi infermieri".
Sui tempi di attesa ammette le difficoltà di recupero. "Stiamo richiamando per le prestazioni per recuperare, la numerosità si è molto ridotta e si sta rivelando più esigua del previsto".
E IL DIRETTORE SANITARIO?
I sindacati hanno anche chiesto conto delle dimissioni del direttore sanitario Gloria Chiozza. "Rimarrà con noi fino a fine agosto - ribadisce Messori - abbiamo sempre comunicato con i sindacati, mi dispiace che vengano strumentalizzate le cose".