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Cultura e tempo libero | 01 maggio 2021, 08:15

Viviamo in un posto bellissimo pieno di vie e strade

Puntata sull’opportunità di soddisfare la voglia di visitatori e turisti per nuove esperienze, uniche e autentiche, solo mettendo a sistema quello che abbiamo

Vie e Strade attraggono turismo

Vie e Strade attraggono turismo

Le prospettive e le tendenze del momento in fatto di domanda turistica, dovrebbero portare, nel promuovere una destinazione, a raccontare non più solo luoghi, ma anche persone, comunità e progetti. Tanto da far conoscere per soddisfare le nuove aspettative di viaggio, consapevoli, slow e di prossimità, alla ricerca di esperienze autentiche, ancor meglio se vissute attivamente.

In questa logica cadono proprio a fagiolo Vie e Strade, esistenti e da sviluppare, che raggruppino elementi di continuità e tipicità negli ambiti più vari che rendono unico e di grande appeal l’Astigiano tutto.

Qualche esempio? Prendiamo due degli elementi cardine per attrarre verso il nostro territorio: paesaggio ed enogastronomia. Al primo corrisponde un percorso già ben promosso, quello delle Big Bench; le panchine giganti sparse anche nell’Astigiano. Da noi sono ben venti, ad ognuna corrispondono panorami da sogno, paesaggi e borghi da scoprire meglio dopo averli osservati dall’alto. Metterle insieme, tra loro e con tutto quello che gli sta vicino e dargli nuova visibilità, potrebbe certamente essere utile. Attorno alla grande produzione vinicola territoriale esiste invece, dal 2000, una Strada del vino Astesana: quattro percorsi panoramici tra le colline del bellissimo sud provinciale. Per quanto ai prodotti della migliore gastronomia ecco altre due vie, La via dei formaggi Astigiani e la Via del miele Astigiano. La prima, ben nota e frequentata, si fonda su sette mastri casari, di cui sei anche appassionati allevatori, sui loro prodotti unici e su posti bellissimi da scoprire meglio con l’occasione del riempirsi di sapori; l’altra, appena lanciata, vede diciassette apicoltori ad attrarre visitatori con sei diversi Dolci Itinerari e ad invitare nei loro borghi e aziende agricole, per incontrare il mondo delle api trasformato in esperienze, prima che miele da portarsi a casa.

E fin qui l’esistente. Andando avanti, l’altro grande cardine di attrazione territoriale è indubbiamente la nostra ricca e antica storia. Tra le sue tantissime e bellissime tracce, sono due i gruppi di cose che trasformerei in Vie: il Romanico Astigiano, concentrato quasi completamente a nord del capoluogo, e la pletora di maestosi e imponenti castelli sparsi un po’ ovunque. Storie e itinerari di sicuro fascino che andrebbero a buona ragione a coinvolgere anche Asti, origine, nel suo migliore passato, di gran parte di questo incredibile insieme di monumenti. Non escludo di dedicarci tempo a breve, appena finito per bene il lancio della Via del miele Astigiano, così come a trovare il perché e il per come di un’altra Via legata all’antico onore di poter battere moneta: le Zecche.

D’altra parte la certezza di doverci confrontare con un turismo prettamente di prossimità per almeno un paio di stagioni turistiche, obbliga, già da un po’, gli operatori del settore a ragionare e operare in questo senso, con in testa quelli che da Alba ci dovrebbero promuovere assieme a Langhe e Roero. Vie e Strade, specialmente quando fatte intersecare tra loro, portano ad un concetto assai utile, vicinissimo a quello di gamma. Gamma per moltiplicare le motivazioni e le occasioni di visita, gamma per aumentare la permanenza sul territorio e le presenze nelle tante accoglienti strutture ricettive dell’Astigiano.

Davide Palazzetti

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