Dalle grandi difficoltà nascono sempre forze rinnovate.
Ne è un esempio anche la città di Asti, che, dopo il periodo buio segnato dal Covid, ha deciso di mettere a sistema un progetto solidale, nato proprio dal terreno della difficoltà.
Insieme per la città
Durante i mesi di lockdown, infatti, sono stati diversi i progetti solidali messi in campo per fronteggiare l'emergenza. Proprio in quel mood è nata la voglia (e l'opportunità) di rendere quotidiana un'azione del tutto straordinaria. Il Comune di Asti ha quindi partecipato a un bando della Compagnia di San Paolo, presentando il progetto "Insieme per la città".
"Finalmente diamo vita a un progetto che volevamo fare fin dall’inizio della nostra amministrazione - commentano il sindaco di Asti, Maurizio Rasero e l'assessore al Volontariato e Politiche Sociali, Mariangela Cotto - Con il lockdown siamo stati bloccati ma poi siamo subito partiti. Abbiamo messo da parte i vari campanili per aiutare i cittadini.Con un progetto concreto si dimostra l’importanza della collaborazione e del fare rete".
L'essenza del progetto consiste nella creazione di una piattaforma online, che metta in rete tutte le realtà cittadine che possano offrire cibo alle persone in difficoltà. Ogni centro dovrà caricare i dati essenziali della famiglia o persona che riceve l’aiuto alimentare.
Evitare doppioni
"Questo permetterà di camminare ognuno nella stessa direzione - puntualizza Beppe Amico, direttore della Caritas di Asti - ma anche evitare che ci siano doppioni, ad esempio famiglie che ricevono più aiuti alimentari".
Il progetto prevede anche un corso di formazione futuro, che sarà a cura del CSVAA, ma anche lo sviluppo di una applicazione, che aiuterà le persone che vorranno donare beni (di ogni genere), con lo scopo di sviluppare sempre più la filosofia del dono in città.
Presto una app
"Sosteniamo questo importante progetto - spiegano dal CSVAA - e ci coordineremo per organizzare questi momenti di formazione, in programma da settembre".
Aderiscono alla piattaforma i centri di distribuzione alimentare: mensa sociale, San vincenzo di Don Bosco, Croce Rossa, Caritas e i 10 centri di ascolto cittadini.
"Il progetto per i Servizi Sociali del Comune di Asti - aggiunge il dirigente Roberto Giolito - è importante sopratutto per mappare la povertà e il disagio di astigiani, così da poter individuare la povertà nascosta".
Qualche numero
Dall'analisi degli ultimi dati, emerge chiaramente che anche ad Asti la povertà sia in aumento.
Dal 1 dicembre a giugno, infatti, ad Asti hanno ricevuto aiuti alimentari 2214 nuclei familiari, per un totale di 8437 persone. Durante il lockdown erano stati 1200 i nuclei familiari aiutati.