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Economia e lavoro | 29 settembre 2021, 07:00

In che modo la pandemia influenza il business italiano

L’impatto della pandemia di Coronavirus ha sicuramente influito notevolmente sull’economia italiana colpendo alcuni settori in maniera davvero grave. Altri, invece, hanno tratto un enorme beneficio nell’anno in cui il Covid è improvvisamente diventato realtà.

In che modo la pandemia influenza il business italiano

L’impatto della pandemia di Coronavirus ha sicuramente influito notevolmente sull’economia italiana colpendo alcuni settori in maniera davvero grave. Altri, invece, hanno tratto un enorme beneficio nell’anno in cui il Covid è improvvisamente diventato realtà.

In questo articolo analizzeremo in che modo il virus è diventato il protagonista nell’economia in Italia e quali sono stati i settori che ne hanno avuto un vantaggio e quali, invece, uno svantaggio, le reazioni della politica di fronte al rischio di contagio e all’emergenza sanitaria, però, ben presto tramutata in emergenze economica e sociale. Non bisogna dimenticare, infatti, che sia in nello stato italiano, così come in diverse parti del mondo, in seguito alle chiusure dovute al diffondersi del Covid-19 ci sono state delle reazione spesso dure per un periodo anche molto lungo e che la situazione non è cambiata subito con le riaperture.

E per fare un’analisi nella maniera più corretta, ci serviremo anche dei dati. Quando parleremo di un’azienda, vedremo anche se la propria quota in borsa è scesa o salita.

Settori Colpiti e Avvantaggiati: Ecco i Principali

Nel seguente paragrafo avremmo voluto mettere prima i settori più colpiti dall’emergenza in tutto il mondo e poi quelli che, invece, ne hanno tratto beneficio. Oppure avremmo voluto fare l’inverso. In realtà non è sempre possibile fare una distinzione e le cifre lo dimostrano. Quando si parla di maggiore impatto negativo o positivo di un settore, infatti, si fa un’affermazione non corretta. Sarebbe più giusto dire, invece, che una parte di un settore ne ha tratto un beneficio o è stato colpito e riguarda tutte le aziende che si sono dovute rimboccare le maniche per ripartire.

Cinema e Serie TV

Sicuramente il mondo dell’intrattenimento dal vivo ne ha risentito senza ombra di dubbio. Le sale cinematografiche sono state chiuse a causa del rischio di infezione e per le paure che il Covid ha provocato nella popolazione, ma non solo. Anche quando ci sono state le varie riaperture, i cittadini sono sempre stati abbastanza restii ad andare in un luogo chiuso, dovendo indossare per alcune ore la mascherina e con il la possibilità stare a contatto con un potenziale positivo.

Per avere un’idea più chiara, possiamo dare uno sguardo alle azioni di Cineworld, un’azienda britannica e la seconda catena più grande di sale cinematografiche al mondo. Il suo titolo, il 21 febbraio 2020 valeva 181 sterline mentre il 13 marzo, quindi tre settimane dopo, 44 sterline. Un calo del 75% dovuto, ovviamente alle chiusure. E nel corso di un anno e mezzo è riuscita a recuperare solo fino a 70 sterline.

D’altro canto, però, uomini e donne hanno aumentato il tempo passato a guardare film e, soprattutto serie Tv. Netflix, giusto per fare un esempio, ha incrementato notevolmente il suo valore. Un’azione della piattaforma, il 21 febbraio 2020 valeva 380 dollari americani. Solo tre settimane il suo titolo era sceso di circa 50 dollari come primo impatto delle chiusure e del clima di forte incertezza, poi la salita è stata continua fino ad aumentare del 30% del suo valore in pochi mesi.

Casinò e Scommesse

Anche nel seguente caso in esame, infatti, parliamo di un settore che spesso viene considerato unico: i giochi d’azzardo. In realtà le scommesse e i giochi di casinò sono due mondi distinti, ed ognuno ha reagito in modo diverso alla situazione. Ovunque, infatti, gli eventi sportivi sono stati sospesi per diverse settimane. Ovviamente, ha fatto sì che non ci fossero partite su cui puntare.

C’è da dire, però, che ha creato anche le condizioni in modo che le persone avessero voglia del gioco, naturalmente il gioco online e che, quindi, si spostassero sui casinò online. Il gambling, ha avuto un boom incredibile, nonostante stiamo comunque parlando di un settore in continua crescita da ormai diversi anni. Basta considerare che nel 2018, considerando tutte le regioni italiane, il business dei giochi da casinò avevano incassato 710 milioni di euro. Nel 2019, invece, si era arrivato a 830 milioni. Parliamo, quindi di una crescita della domanda di circa il 15% in più in un solo anno. Nel 2020, invece, quando si parla di mercato italiano, i giocatori hanno speso oltre 1,2 miliardi. Una crescita di 400 milioni che dimostra l’impatto, questa volta positivo del Covid.

I cittadini, infatti, costretti a casa dalla restrizioni, dal rischio di infezione o di multe, hanno iniziato a impiegare in modo diverso il loro tempo e il denaro. Si è scelto di puntare sui casino deposito minimo 5 euro, in quelle piattaforme che richiedevano un deposito ancora più basso o che avevano una tipologia particolare di giochi. In ogni caso, in molti hanno scelto i siti delle sale da gioco per distrarsi, e per regalarsi qualche brivido e restare sul pezzo. E molti di questi giocatori lo hanno fatto. Inoltre, appena avuta la possibilità di ritornare a una vita pressoché normale, comunque sono rimasti iscritti.

Turismo, hotellerie e liberi professionisti

Inutile dire che si tratta di due tra i settori con perdite davvero importanti in ambito di posti di lavoro. Anche quando si è andato verso le riaperture, infatti, la gestione della fase più dura dell’epidemia ha causato comunque diversi problemi. Nei mesi di lockdown, e di chiusure varie, infatti, era impossibile uscire di casa, quindi questi comparti hanno praticamente dovuto chiudere i battenti. Anche i liberi professionisti, tra cui troviamo il mondo delle partite IVA ha subito un colpo duro subendo perdite per diversi miliardi di euro.

E in questo caso è arrivato il sostegno dello Stato al settore dei beni e servizi dando un sostegno ai suoi cittadini in attesa del superamento di questo complicato periodo.

Amazon: il gigante del Web

Un altro caso, assolutamente indicativo dell’impatto del Coronavirus non è stato per tutti un evento negativo, ma anche positivo, arriva dal gigante dell’e-commerce. È passata la voglia di uscire ed è arrivato il boom delle consegne. Attenzione, con questo non vogliamo dire che prima non fosse utilizzato, anzi, da sempre Amazon è una delle società più solide al mondo.

Ciononostante, però, è chiaro che se il valore dell’azione a febbraio 2020 era di circa 2.000 dollari e dopo alcune settimane è aumentato di circa 1.500 dollari, qualche effetto legato al Coronavirus ci sarà. Dobbiamo considerare, poi, anche la piattaforma di streaming AmazonPrime, e quindi, come per Netflix, un aumento del valore e delle entrate era assicurato.  

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