Dopo la mia raccolta firme riguardante la sicurezza del villaggio San Fedele, il comitato ha invitato il sindaco per parlare con i cittadini residenti. Rasero si è presentato con due assessori e non ha accennato per nulla alla mia lettera, ma ha chiesto alle persone quale fossero le priorità sulla sicurezza. Probabilmente non l'ha letta, altrimenti non ci sarebbe stato bisogno di domandare, visto che richieste erano pressoché identiche. Mi sarei aspettato che venisse già con delle soluzioni. La lettera era chiara, e avvalorata da circa 50 firme.
Quando hanno finito di parlare il sindaco e l'assessore ho preso la parola dicendo ai presenti che da cinque anni sono stato sempre io ad occuparmi del quartiere. La parola sicurezza comprende molte sfaccettature: la scarsa illuminazione, ad esempio (situazione irrisolta da questa amministrazione), tombini sfondati, erba da tagliare, cestini esistenti solo sulla carta, immondizia abbandonata, pullman sottodimensionati, buche, telecamere chieste vanamente fin da inizio mandato.
Adesso, a ridosso delle elezioni, pare abbia promesso le famose telecamere, a me sempre negate. Sono contento per la collettività, ma mi sembra solo uno spot elettorale.
Giorgio Spata - Consigliere comunale M5S