In vent’anni, tra il 1840 e il 1860, Enrico Gonin, ottimo artista e litografo torinese, aveva inciso duecento manieri, sparsi in tutto il Piemonte. Opera mastodontica pubblicata a dispense. Quattordici erano e sono, salvo uno scomparso, dalle nostre parti. Lo scopo del ricordarli è sempre lo stesso: invitare alla partecipazione nel promuovere l'Astigiano, fotografando la bellezza di alcuni suoi manieri per poi condividere le immagini di nostri posti bellissimi e provare, almeno noi, ad attrarre visitatori. Nelle ultime tre settimane se ne sono toccati undici. Per chi se ne fosse perso qualcuno:
Oggi gli ultimi tre, a Cellarengo, Ferrere e Cisterna d’Asti. Come quasi tutti i paesi dell'alto medioevo, Cellarengo aveva un castello, già ricordato in un diploma del 1041. Doveva essere un bell'edificio medievale con parco e pertinenze agricole e aveva resistito per diversi secoli, tanto da riuscire a farsi illustrare da Gonin.
E gli andò bene, a Gonin, visto che intorno al 1880, venne distrutto per venderne i mattoni. E’ l’unico dei quattordici proposti di cui non rimane più traccia. E le foto? Andateci lo stesso. Certo spiace per il maniero, ma il posto è sempre bellissimo e qualche spunto d’immagine non vi mancherà di certo.
Poi Ferrere dove di castelli ne esistono due, poco distanti uno dall'altro. Il Castelvecchio, quello scelto da Gonin, edificato nel XII secolo è stato nei tempi rimaneggiato e oggi è adibito a scuola elementare, sede del municipio e della biblioteca civica. La sua struttura mantiene ancora in parte l’aspetto di fortezza e il fascino di conseguenza. L’altro, Castelrosso, fatto costruire nel 1660 dai signori di Ferrere, è oggi sede della casa di riposo per anziani. E infine Cisterna d’Asti. Non me ne vogliano i due borghi precedenti, ma il complesso castellano, ristrutturato e accresciuto nel tempo, si mostra magnificamente quale bell’esempio di antico maniero dell’Astigiano. Ottimo soggetto fotografico, fuori e dentro. D’altra parte la prima citazione documentaria del luogo si trova in un atto del 980 e visitarlo è andare indietro di secoli fino ad oltre un millennio, cosa non da poco. Oggi, di proprietà comunale, ospita il Museo Arti e Mestieri di un tempo, così carico di spunti iconografici con i suoi 3000 oggetti provenienti da Cisterna e dintorni, radunati in venti botteghe che ricostruiscono in maniera precisa e dettagliata le attività e la vita passata. Bello il castello, bello il museo, bellissime le vostre foto.