/ Attualità

Attualità | 16 febbraio 2022, 11:03

Bocciato il referendum sull'eutanasia, Coveri (Exit Italia): "Considerati imbecilli italiani che chiedevano di morire con dignità". Amarezza anche nell'Astigiano

L'associazione assiste chi vuole porre fine alle sofferenze causate da un male incurabile: nel 2021 50 italiani in Svizzera per la "morte dolce". Bosia, Asti,: "Abbiamo fatto due passi indietro"

Mauro Bosia e Pinuccia Cantarella

Mauro Bosia e Pinuccia Cantarella

Purtroppo c’è poco da commentare: ci si augura che si faccia pulizia di questa giustizia e magistratura alla Enzo Tortora. La cosa più grave è che hanno considerato come imbecilli un milione e 200 mila italiani, che volevano solo la libertà di poter morire con dignità, quando lo chiedevano loro”. Ha l’amaro in bocca Emilio Coveri, presidente torinese dell’associazione Exit Italia, all’’indomani della bocciatura da parte della Corte Costituzionale del referendum sull’eutanasia legale. Per i giudici che hanno detto no al quesito “non sarebbe preservata la vita umana, specie dei più deboli e vulnerabili”.

 

Nel 2021 50 italiani in Svizzera per eutanasia legale

Un pensiero ovviamente non condiviso da Exit, nata con l’obiettivo di accompagnare ed assistere le persone che, per porre fine alle sofferenze causate da un male incurabile decidono di percorrere la strada dell’eutanasia, per ora possibile in Svizzera. E ogni settimana Coveri e l’associazione ricevono circa “90 chiamate. Come prima cosa spieghiamo loro di fare testamento biologico, poi di cercare su internet una delle quattro realtà dove possono rivolgersi a Basilea, Berna e Zurigo”. E nel 2021 sono ben 50 gli italiani che sono andati per il loro ultimo viaggio oltre confine, spendendo circa 10 mila euro. “Chi non ha i soldi – rincara Coveri – deve morire qua tra atroci sofferenze”.

 

"Il popolo non può decidere"

Il rammarico – aggiunge il presidente di Exit Italia - è che per l’ennesima volta il popolo non può decidere.  Dobbiamo sottostare ai codice Rocco di stampo fascista di questo nostro ordinamento giudiziario, dove le necessità della gente non vengono prese in considerazione solo per bigottismo di stampo cattolico, che vuol salvaguardare quel regno dei cieli del tutto insistente”. Sono decine di migliaia però i credenti che hanno scelto di firmare per il referendum sull’eutanasia. Come si spiega questo? “In passato – replica Coveri -abbiamo vinto con quelli sull’aborto e divorzio anche per i voto dei cattolici: in Olanda e Belgio la legge sul fine è stata votata dalla componente cattolica”.

 

Legge sull'eutanasia

Dal punto di vista normativo resta ancora una speranza, la legge in Parlamento sull’eutanasia. Una strada già percorsa con la possibilità di fare testamento biologico, decretata nel 2017 con la legge n.219. “Dobbiamo arrivare – spiega il presidente di Exit - alla norma in Camera e Senato:  poi la modificheremo, ma che si possa decidere. Sappiamo che ci saranno dei franchi tiratori anche tra i cattolici, come tra la componente meloniana, che voteranno a favore dell’eutanasia”. “Salvini, Berluscono e Meloni perderanno in malo modo la faccia, come accaduto in passato a Fanfani ed Almirante con aborto e divorzio” conclude.

Amarezza anche nell'Astigiano

Esprime grande amarezza il consigliere comunale Mauro Bosia che con Pinuccia Cantarella, referente provinciale di Eutanasia legale, aveva contribuito a fare firmare a favore 1863 persone dal 3 luglio all'8 agosto con 16 banchetti e 9 volontari.

"Era stato fatto un grande lavoro a livello nazionale con una mobilitazione spontanea senza copertura mediatica - spiega -  e alimentata solo dall'impegno delle persone. Già solo il fatto che la Corte costituzionale non abbia tenuto in considerazione che è stata una richiesta forte, chiara e trasversale, fa molta rabbia. È il terzo tentativo, quindi l'amarezza è ancora più forte, il Parlamento faccia una legge, ma dopo il Ddl Zan forse la politica al netto degli slogan non è pronta a fare un passo nella direzione della civiltà. Potevamo fare un passo avanti invece ne abbiamo fatti due indietro".

Gatti-Martinelli

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A MARZO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium