Domani pomeriggio, la Lega Asti organizzerà in piazza Alfieri (lato portici Anfossi) un banchetto inerente i quesiti referendari da poco dichiarati ammissibili dalla Corte Costituzionale.
“Esprimo soddisfazione per l'ammissibilità di 5 dei 6 referendum proposti dalla Lega sulla riforma della giustizia – ha affermato l’On. Andrea Giaccone, Commissario Provinciale della Lega Asti – In Provincia di Asti grazie al lavoro dei militanti e della responsabile per il referendum Monica Amasio, abbiamo ottenuto uno straordinario risultato nella raccolta firme e ora, finalmente i cittadini avranno la possibilità di esprimersi su un argomento particolarmente sentito.
“Oltre alla parte relativa ai referendum – ha aggiunto l’assessore comunale alla Sicurezza e esponente leghista Marco Bona –, il banchetto sarà anche un momento di incontro, con la presenza dei consiglieri comunali, per incontrare cittadini e simpatizzanti in vista della prossima scadenza amministrativa del Comune di Asti”
I QUESITI REFERENDARI
I quesiti referendari verteranno su:
LEGGE SEVERINO Il quesito propone l'abolizione del decreto legislativo del 2012 sulla incandidabilita', ineleggibilita' e decadenza automatica per i parlamentari, per i rappresentanti di governo, per i consiglieri regionali, per i sindaci e per gli amministratori locali in caso di condanna.
CUSTODIA CAUTELARE Con il referendum si propone di limitare la carcerazione preventiva per il pericolo di "recidiva" solo ai reati piu' gravi. Obiettivo dei promotori, quello di arginare eventuali "abusi".
SEPARAZIONE CARRIERE Si propone lo stop totale alla possibilita' per i magistrati di passare, nel corso della carriera, dalla funzione requirente a quella giudicante e viceversa.
ELEZIONI CSM Il quesito concerne l'abrogazione dell'obbligo, per un magistrato che intende candidarsi alle elezioni per i togati al Csm, di trovare da 25 a 50 firme per presentare la candidatura.
AVVOCATI IN CONSIGLI GIUDIZIARI La proposta riguarda la possibilità dei 'laici' - avvocati o professori - di partecipare al voto nei Consigli giudiziari in caso di deliberazioni sulla valutazione professionale dei magistrati.