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Cultura e tempo libero | 28 febbraio 2022, 10:20

Presentazione in Università per l’esordio letterario di Maria Luisa Mosele

Astigiana, già docente e dirigente scolastica, nel libro racconta una giovane insegnante nella periferia torinese degli anni ‘80

La copertina di "Non sapevamo di essere girasoli", esordio letterario della Mosele

La copertina di "Non sapevamo di essere girasoli", esordio letterario della Mosele

Lunedì 7 marzo alle 16.30, nell’ambito delle iniziative in occasione della Festa della Donna, si terrà presso il Polo Universitario “Rita Levi Montalcini” di piazzale De Andrè, la presentazione del libro “Non sapevamo di essere girasoli. Storia di una giovane insegnante e dei suoi ragazzi delle Vallette”, esordio letterario di Maria Luisa Mosele, già docente e dirigente scolastica astigiana.

Oggi come ieri la scuola assume maschere diverse, disegnate dal vento riformatore dell’epoca. Ma qual è il suo vero volto? E’ quello di una scuola che garantisce pari opportunità, in ottemperanza al mandato costituzionale ed istituzionale? Oppure è quello di un sistema incapace di “rimuovere gli ostacoli che, di fatto, impediscono il pieno sviluppo della persona umana”?

Marilena, giovane donna coraggiosa che insegna in una scuola della periferia di Torino negli anni ‘80, sceglie di “essere” un’insegnante e di lottare contro un sistema scolastico emarginante, nel quale i ragazzi collezionano insuccessi, fallimenti, umiliazioni. Tante storie di ragazzi invisibili agli occhi di adulti ciechi e sordi. Ragazzi destinati a perdersi, ad abbandonare la scuola, a vivere ai margini della società.

Marilena ci racconta un viaggio appassionante, nel quale i girasoli, simbolo di rinascita, segnano il passaggio dallo spettro di un’istituzione che emargina al volto bello di una comunità inclusiva, che pone al centro le persone. Sue compagne di viaggio tante altre donne, tante altre storie che s’intrecciano lungo un percorso di crescita e di verità rivelate per restituire a quei ragazzi la possibilità di esistere.

Al dipanarsi delle vicende personali e collettive si mescolano le riflessioni sulla pedagogia, su una scuola che, incapace d’interrogarsi, cerca colpevoli esterni per giustificare i propri errori.

E oggi, l’attuale sistema scolastico è in grado di offrire un universo di senso in risposta alla complessità culturale odierna? Oppure, ancora una volta, una scuola incapace di stare al passo con i tempi, troppo impegnata a coltivare una perfezione d’immagine fine a se stessa, volta le spalle ai ragazzi?

L’incontro in programma presso Uni Astiss, valevole anche come aggiornamento per i docenti di ogni ordine e grado, vedrà in veste di moderatrice la referente di Pari Opportunità Uni – Astiss, professoressa Chiara Cerrato.

Comunicato stampa

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