Domenica 22 maggio va in scena in tutta Italia la XII Giornata Nazionale delle Dimore Storiche ADSI. Un appuntamento che quest'anno in Piemonte e Valle d'Aosta prevede anche alcune dediche speciali al Salone Internazionale del libro di Torino, in programma dal 19 al 23, e al Raduno Nazionale dei Bersaglieri che domenica 22 maggio invaderà Cuneo.
23 le dimore private che in Piemonte e Valle d'Aosta apriranno gratuitamente al pubblico per raccontarsi attraverso stili, giardini, testimonianze degli stessi proprietari, ricordi di personaggi illustri, episodi di vicende che hanno fatto la storia.
Per la prima volta patrocinata dall'ENIT, la GN ADSI è un invito a gite di prossimità, a scoprire luoghi al di fuori dagli abituali circuiti ma che fra mura di ville e castelli custodiscono parte del nostro passato e sono un importante anello di congiunzione con realtà storiche ed artistiche già più note.
Per l'Astigiano sono operativi il Castello di Calosso e di Robella.
Calosso
A Calosso i visitatori avranno la possibilità di girare liberamente il giardino e il parco del castello. Potranno inoltre, a richiesta, ricevere informazioni sulla storia della dimora. Orario di apertura - 10-13 e 15.00-18.00.
Descrizione della dimora e brevi cenni storici
Da più di un millennio la sua sagoma imponente vigila sull’abitato di Calosso dalla sommità della collina che si erge tra le valli del Nizza e del Tinella. Perché da qui, da prima dell'anno 1000, si suole dare inizio alla sua storia, in quanto in questo periodo si ritrovano le prime tracce della sua esistenza. Sappiamo infatti che nel 1318 il paese di Calosso fu coinvolto nel conflitto tra i guelfi della famiglia Solaro e la fazione ghibellina dei De Castello di Asti. I guelfi distrussero l'intero castrum di Calosso. Nel 1377, l'intero feudo di Calosso fu acquistato dal nobile banchiere astigiano Percivalle Roero.
Agli inizi del 1600, Calosso subì l’assedio degli spagnoli e in seguito recuperato dai Savoia. Con la Pace dei Pirenei del 1659, la fortezza calossese perde la sua importanza strategica e la fisionomia originaria dell'imponente fortezza cinquecentesca, trasformata poi dalla famiglia Roero di Cortanze in un'elegante e signorile residenza di campagna.
La struttura è riconducibile ad una serie di corpi a forma di L, dominata dalla massiccia torre cilindrica ornata da archetti pensili e merli guelfi perfettamente intatti. Di interesse particolare sono poi i bastioni cinquecenteschi che caratterizzano il lato nord della fortezza. Le mura di questo segmento presentano ancora le feritoie e le aperture delle casse matte, struttura a prova di bomba; inoltre è ancora possibile vedere una posterla, stretto e basso passaggio che attraversa le mura.
L'accesso al cortile interno è presidiato da un portale tipicamente seicentesco ornato dallo stemma della famiglia Roero, raffigurante tre ruote, e delle famiglia Gavigliani, raffigurante due rose divise da una fascia orizzontale. Al castello è legata la storia di Sant’Alessandro Sauli, vescovo di Pavia, che, sorpreso da una pericolosa malattia, l’11 ottobre 1592, durante una visita pastorale, venne ospitato da don Ercole Roero e qui spirò. La Camera in cui si spense venne convertita in pubblico oratorio e successivamente in cappella; in suo ricordo gli abitanti indissero nello stesso giorno la festa patronale.
Castello di Robella -
Come omaggio al concomitante Salone del Libro di Torino, durante la visita degli interni sarà mostrata la cospicua biblioteca del Castello, che contiene opere in italiano, francese e inglese, e inoltre un ricco fondo ottocentesco di opere letterarie e storiche in lingua russa, lascito del governatore di Saratov Alexei Alexeievich Zubov.
La partecipazione alla Giornata Nazionale ADSI 2022 NON richiede prenotazione. Saranno visitabili gratuitamente il parco e la torre ( in piccoli gruppi) Nel parco spettacolo di arcieri medievali e "dama vivente" (Gruppo storico Rievocando Frutturaria).
Orario di apertura - 10-13 e 14.30-17.30
Eventuali attività a pagamento – Chi lo desidera potrà accedere agli interni del castello (donazione raccomandata 7 € a persona. esclusi bambini fino a 12 anni) per visite guidate e note storiche delle sale ( esclusivamente su prenotazione.
Il castello di Robella è uno dei manieri della Contea di Cocconato, feudo fin dall’alto Medioevo dei Conti Radicati. I conti di Cocconato, divisi nei vari rami di Brozolo, Casalborgone, Marmorito, Passerano, Primeglio e Robella, erano uniti in un “consortile” regolato da antichi statuti e godevano di un’ampia autonomia destreggiandosi tra Asti, il Marchesato di Monferrato e i Duchi di Savoia e riconoscendo solo l’autorità diretta dell’Imperatore.
Alla fine del ‘500 riconobbero l’autorità dei Savoia ma conservando fino all’epoca napoleonica una alto grado di autonomia all’interno del Regno di Sardegna. La vita della comunità di Robella era regolata dagli statuti redatti nel 1568.
Il primo nucleo duecentesco del castello era una rocca poligonale della quale si vedono ancora alcuni lati a Est ed era affiancata da una torre quadrata probabilmente distrutta nel ‘500 o ‘600.
Ne resta l’immagine in un antico documento dell’Archivio di Stato di Torino. Nei secoli successivi il castello è stato ampliato a più riprese fino ad assumere l’attuale forma irregolare e trasformato da edificio a prevalente funzione militare in residenza signorile. Nel 1823 su ordine del conte Eustachio Radicati di Robella l’ingegnere Carlo Mosca ha progettato e costruito l’attuale torre o “specola”, al sommo della quale c’è una struttura di ferro, una tra le prime dell’epoca, destinata all’osservazione astronomica.
Il parco del castello nella sua forma attuale rispecchia in parte il progetto originario dell’architetto settecentesco Filippo Castelli. Il disegno complessivo è caratterizzato da un doppio circuito di viali, e poi da un terzo semi-circuito che collega i due cancelli più esterni. I viali disegnati da una vecchia siepe di bosso erano originariamente caratterizzati da filari di alberi di una stessa specie, capitozzati. A partire dagli anni trenta del ‘900 gli alberi sono stati lasciati crescere in omaggio ad una scelta di maggiore rispetto per la naturalità dello sviluppo delle piante. Associazione Dimore Storiche Italiane L’Associazione Dimore Storiche italiane, Ente morale riconosciuto senza fini di lucro, è l’associazione che riunisce i titolari di dimore storiche presenti in tutta Italia.
Nata nel 1977, l’Associazione conta attualmente circa 4500 soci e rappresenta una componente significativa del patrimonio storico e artistico del nostro Paese. L’Associazione promuove attività di sensibilizzazione per favorire la conservazione, la valorizzazione e la gestione delle dimore storiche, affinché tali immobili, di valore storico-artistico e di interesse per la collettività, possano essere tutelati e tramandati alle generazioni future nelle condizioni migliori.
Questo impegno è rivolto in tre direzioni: verso i soci stessi, proprietari dei beni; verso le Istituzioni centrali e territoriali, competenti sui diversi aspetti della conservazione; verso la pubblica opinione, interessata alla tutela e valorizzazione del patrimonio culturale del Paese.