58 milioni di euro nei prossimi tre anni. Questa è la cifra che sarà spesa dalla Regione Piemonte entro il 2024 per stabilizzare 1137 mila lavoratori precari della sanità.
Accordo raggiunto tra Regione Piemonte e sindacati
In tutto un investimento da 66 milioni di euro che permetterà al personale sanitario (medici, assistenti sociali, infermieri e oss) con contratto in scadenza a giugno 2022 e a tutti coloro che hanno prestato servizio da gennaio 2020 per almeno 18 mesi di essere assunti.
Resta ancora fuori il personale amministrativo: “Al momento la legge non lo permette - spiega il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio - abbiamo però verificato che 1137 persone avevano diritto alla stabilizzazione e queste diventeranno patrimonio del prossimo biennio”.
Aggiunti ulteriori 8 milioni
Grazie ad altri 8 milioni di euro aggiuntivi previsti nell’assestamento di bilancio saranno infatti prorogati fino a fine anno gli oltre 530 contratti dei sanitari a tempo determinato che non hanno i requisiti per la stabilizzazione.
Un atto reso possibile anche grazie all’applicazione del decreto Calabria anche consente alla regione di aumentare il tetto di spesa delle assunzioni del 10%, ovvero 58 milioni di euro da spalmare nel prossimo triennio.
3 mila lavoratori ancora in attesa
Una boccata d’ossigeno per il sistema sanitario che resta comunque in difficoltà. Restano ancora 3 mila lavoratori sanitari, soprattutto infermieri, che aspettano di essere stabilizzati.
“Assistiamo a un’inversione di tendenza, il Covid ci ha insegnato che sulla sanità non si taglia”, ha aggiunto il governatore Cirio.
Icardi: "Non si perde personale e si salvano vite"
“Un momento storico - conclude l’assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi - che ci consente di non perdere personale e di salvare vite”.
I sindacati: “Punto di partenza, non di arrivo”
I sindacati che hanno sottoscritto l'accordo (FP CGIL, CISL FP, UIL FPL, FIALS, FSI-USAE, NURSING UP) sottolineano che si tratta di un primo passo nella direzione giusta. “Punto di inizio per aumentare sempre più il personale e aumentare i profili professionali, come quelli amministrativi, che hanno accettato un lavoro precario in un periodo emergenziale come quello della pandemia”.
“Abbiamo vissuto due anni di pandemia pesante - spiega Roberto Scassa della UIL FPL- Era fondamentale stabilizzare i contratti. Abbiamo bisogno di aprire una nuova stagione e di portare avanti un ricambio generazionale. Ottobre è vicino, la pandemia potrebbe tornare, abbiamo bisogno di togliere tutta quella parte burocratica che impedisce nuove assunzioni”.
“Se non firmavamo questo accordo, a luglio avremmo avuto seri problemi - aggiunge Claudio Delli Carri del Nursing Up- Forse il sistema, andando ancora avanti, non avrebbe più retto”.
Ferraris (Cisl Piemonte): “Premiato lavoro comune”
“La Cisl Piemonte esprime soddisfazione per l’accordo sulla stabilizzazione e la proroga degli operatori sanitari e socio sanitari sottoscritto oggi tra Regione e sindacati di categoria. Si tratta di un accordo importante per la salute dei cittadini piemontesi e i lavoratori del comparto che soprattutto in piena emergenza Covid hanno assicurato servizi fondamentali per la salute pubblica. È un risultato che premia anche il lavoro di squadra e l’azione confederale svolta nei confronti della regione che non è stata sorda alle richieste sindacali. La sanità piemontese ha bisogno di queste figure professionali per garantire i servizi”. Così il segretario generale della Cisl Piemonte, Alessio Ferraris, ha commentato la firma dell’intesa.
Cgil: "Primo risultato concreto contro la precarietà"
“Si tratta del primo accordo in Italia che applica il decreto Calabria, un primo risultato contro la precarietà e per la stabilizzazione nella sanità pubblica piemontese”. Per Giorgio Airaudo, Segretario Generale della Cgil Piemonte, l’accordo raggiunto oggi in Regione “è un primo gradino su cui bisogna rilanciare e ricostruire la sanità pubblica, non si può più andare avanti con la privatizzazione di prima della pandemia. La stabilizzazione dei precari (oltre 60 milioni utilizzando il decreto Calabria da quest’anno ai prossimi anni, 8 milioni per la proroga dei contratti in essere), rappresenta un primo risultato dell’azione unitaria del sindacato, confederazioni e categorie. Ora bisogna proseguire per ricostruire la sanità pubblica in Piemonte. Occorre che nella prossima legge finanziaria i parlamentari cancellino quella norma che blocca la stabilizzazione del personale amministrativo, fondamentale per ridurre le liste d’attesa, che è bloccato da un’anzianità richiesta di 18 mesi per la stabilizzazione".
"Ci auguriamo e premeremo sul Parlamento per togliere quella norma affinché questi lavoratori e queste lavoratrici, a tutti gli effetti della sanità pubblica, vengano stabilizzati”, ha concluso Airaudo.