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Attualità | 02 settembre 2022, 09:35

Il vescovo di Asti, Marco Prastaro, ha revocato la scomunica nei confronti di Domenico Fiume

Si era reso responsabile del delitto di scisma e nel 2017 monsignor Francesco Ravinale lo aveva scomunicato

Il vescovo di Asti, Marco Prastaro

Il vescovo di Asti, Marco Prastaro

Il vescovo di Asti, monsignor Marco Prastaro, ha reso noto di aver revocato, in data 21 luglio, la dichiarazione di scomunica latae sententiae notificata in data 18 gennaio 2017 e resa pubblica il 22 settembre dello stesso anno dal suo predecessore monsignor Francesco Ravinale nei confronti di Domenico Fiume (in religione monsignor Gabriele), resosi responsabile del delitto di scisma.

La dichiarazione di scomunica venne in allora reso pubblico a tutela di quei fedeli cattolici che in buona fede accedevano ai riti celebrati da monsignor Fiume nella convinzione di partecipare a legittime azioni liturgiche della Chiesa cattolica.

La revoca della scomunica è avvenuta a seguito della cessazione del comportamento scismatico e della presentazione di una supplica nella quale monsignor Fiume, dopo aver dichiarato di essere un vescovo della Chiesa Ortodossa, ha espresso il proprio sincero pentimento per aver posto in essere i comportamenti notificatigli con la lettera del 18 gennaio 2017, pubblicata il successivo 22 settembre, e ha assunto l’impegno a cessare dai comportamenti medesimi.

Pertanto, nel fare rinvio per ogni dettaglio all’allegato testo della dichiarazione di revoca dell’efficacia della scomunica, il vescovo Prastaro rende noto a tutti i fedeli della Diocesi di Asti che monsignor Gabriele Fiume, avendo dichiarato di essere un ministro della Chiesa Ortodossa, non appartiene più alla Chiesa Cattolica e non è più in piena comunione con essa.

Chiunque venisse a conoscenza di comportamenti da lui tenuti che possano nuovamente indurre in errore circa la sua appartenenza ecclesiale o che siano in contraddizione con gli impegni da lui assunti, è invitato a darne immediatamente notizia affinché si possa evitare ogni pregiudizio dell’integrità della fede cattolica e impedire che altri fedeli possano essere indotti in errori o dubbi.

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 Documento ufficiale (104 kB)

Comunicato stampa

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