“A cent’anni dalla marcia su Roma, che costituì il primo passo verso la dittatura fascista instauratasi di lì a poco, desidero indirizzare un pensiero tristissimo e affettuoso ai trentuno esponenti della comunità ebraica, vittime nel nazifascismo, che partirono da Asti per le camere a gas senza più farvi ritorno, e ad Enrica Jona, l’unica sopravvissuta, che dopo avere visto l’indicibile si è ostinata per oltre mezzo secolo a raccontarlo, mettendo in guardia soprattutto le giovani generazioni dal pericolo che la storia si ripeta”: lo ha affermato Luigi Florio, presidente dell’Associazione Italia Israele, annunciando che il sodalizio da lui guidato chiederà a tutti i Comuni della Provincia di Asti di adottare, come ha già fatto il Comune capoluogo, la definizione di antisemitismo coniata dall’IHRA, l’Alleanza Internazionale per la Memoria dell’Olocausto, e di impegnarsi a non collaborare ad alcun titolo con chiunque, singolo o associato, pratichi l’antisemitismo, anche sotto forma di odio per lo Stato di Israele.
“Oggi - ha proseguito Florio - gli anticorpi nei confronti di nuove forme di dispotismo sembrano essersi ovunque affievoliti, specie nei Paesi come l’Italia, in cui la libertà è considerata un bene definitivamente acquisito mentre purtroppo così non è mai per nessuno”.
Il presidente dell’Associazione Italia Israele ha inoltre reso noto che nel prossimo mese di dicembre, durante una visita in Israele organizzata dall’Associazione unitamente al Rotary Club Asti, verrà reso omaggio al Memoriale della Shoah all’astigiano Elio Arleri, scomparso nel 2014, dichiarato dallo Stato d’Israele “Giusto tra le Nazioni” nell’anno 2003