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Sanità | 28 novembre 2022, 12:45

Sanità e PNRR, Azione Asti: "Il futuro della sanità astigiana passa dalla valorizzazione delle persone"

Fogliati: "Un solo ospedale è insufficiente per garantire prestazioni adeguate all'intera provincia"

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Riceviamo e pubblichiamo.

Che il PNRR costituisca un obiettivo da non perdere è ormai chiaro a tutti: come verranno destinati i fondi europei è invece un tema più dibattuto. Per rinnovare la sanità pubblica astigiana occorre visione, comprensione dell’evoluzione sociale e demografica del prossimo trentennio, nonché capacità di cogliere le attuali carenze del territorio per trasformare i rischi in opportunità di crescita e valorizzazione.” Con queste parole il coordinatore cittadino di Azione Federico Lucia introduce l’analisi svolta dal gruppo di lavoro costituitosi in seno al partito locale e già impegnato nella realizzazione del programma a sostegno della candidatura di Marco Demaria.

I fondi europei del PNRR permetteranno al SSN di avere strutture nuove e dotazioni tecnologiche sempre più all'avanguardia. Sarà compito (non certo facile) di Stato e Regione delineare la sanità del futuro attraverso appropriati finanziamenti e progetti capaci di organizzare servizi orientati al reale bisogno dei cittadini sul territorio astigiano.

Una medicina improntata sul paziente e sorretta da team multidisciplinari in grado di garantire presa in carico, continuità assistenziale e di cura, integrazione sociosanitaria e prevenzione delle malattie, creando una relazione stabile con il cittadino all'interno comunità di appartenenza.

Per ottenere questo risultato è necessaria una profonda riorganizzazione dei servizi sanitari e socioassistenziali, capace di coniugare sostenibilità finanziaria e qualità delle cure prestate.

L’edilizia e le dotazioni tecnologiche sono fondamentali, ma ancor di più lo sono i sono i servizi che dovranno essere erogati fuori dagli ospedali, nelle future “case di comunità” che dovranno costituire un modello organizzativo orizzontale ove medici, infermieri ed altri cooperino al fine di offrire servizi altamente qualitativi e tempestivi diffusi sull’intero territorio provinciale.

Questa rivoluzione non può dunque prescindere dalle risorse umane, poiché la sanità costruita con i soli mattoni non fa altro che produrre contenitori e costi sociali, mentre la qualità delle cure e dei servizi si costruisce con le persone, valorizzando le professionalità, adeguandone numero e retribuzione alle esigenze di ciascun territorio.

Assistiamo oggi alla fuga dei professionisti dalla sanità pubblica in favore del privato o della libera professione: turni massacranti, scarsità di risorse, conflittualità che spesso sfociano in aggressioni verbali e fisiche soprattutto nei settori di emergenza, i quali più di ogni altro soffrono il fenomeno del turnover. Il fenomeno nazionale è ben radicato anche a livello locale, con una sanità astigiana in decadenza e sempre più povera, concorsi che vanno deserti e le nuove assunzioni che non riescono a colmare la perdita di professionalità e il fabbisogno dei cittadini.

Sul tema si esprime anche Fausto Fogliati, consigliere comunale di Canelli e componente della segreteria regionale di Azione: Un solo ospedale è insufficiente per garantire prestazioni adeguate all'intera provincia, con l'ospedale di Nizza fortemente depotenziato e la struttura della Valle Belbo ancora incompiuta e le cui prospettive reali non sono ancora chiare e delineate. Il silenzio sul nuovo plesso inquieta tutto il Sud astigiano e molti paesi della Langa astigiana: zone produttive, ad alta densità abitativa, che ormai da anni attendono cenni concreti. Ho affidato questo messaggio al Presidente della Provincia nel corso del Consiglio Provinciale tenutosi il 10 novembre a Canelli, convinto di un’utile sinergia fra gli Enti”.

Quali sono dunque le strategie di Regione e Direzione Generale?
Come si intende fronteggiare il turnover e quali politiche di retention del personale verranno attuate? Le future Case di Comunità avranno servizi capaci di rispondere realmente ai bisogni dei cittadini? Quale futuro per gli Hospice, che oggi annovera unicamente 6 posti letto a Nizza ma che l’andamento sociodemografico di una popolazione che invecchia richiede di ripensare e potenziare? Quando sarà ultimata la struttura della Valle Belbo e con quali servizi? Quando verrà aperto almeno 12 ore al giorno il punto di primo intervento di Nizza Monferrato?

Comunicato stampa


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