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Politica | 28 gennaio 2023, 13:23

Malandrone: "Asti non è più una città per magnolie"

Le denuncia del consigliere di opposizione: "Quando l’Amministrazione si doterà di un regolamento del verde pubblico e privato e di un piano di gestione scientifico del patrimonio arboreo?"

Malandrone: "Asti non è più una città per magnolie"

Malandrone: "Asti non è più una città per magnolie"

Per il Consigliere di opposizione di "Ambiente Asti" Mario Malandrone "questa non è più una città per magnolie".

"Un sindaco, amante del verde, prediligeva un albero bello, come quasi tutti gli alberi, sempreverde, con magnifici fiori dal colore bianco crema fino alle sfumature del rosa intenso e grandi fino a 20-25 centimetri ai quali seguono pigne dette cocchi. Un albero originario dell’America Settentrionale, ma molto ben adattata ai terreni ed ai climi europei e che può raggiungere 20 metri di altezza e i 10 di diametro della chioma. Il suo nome è Magnolia Grandiflora", racconta il consigliere comunale.

"Il suo destino ad Asti è stato quello di sostituire la più modesta Lagestroemia di Corso Dante, da corso Alfieri fino a Largo Martiri, negli anni ottanta, proseguendo poi fino a Piazza Vittorio Veneto alla fine degli anni ‘90 ed infine, proprio perché non piacevano gli altrettanto belli Pyrus chantecler, dalla spettacolare fioritura bianca, e messi a dimora soltanto qualche anno prima, per tutto il viale Partigiani fino a piazza Torino (2010).

Ora la nostra Magnolia, che ben si adatta anche al grave inquinamento atmosferico del centro città, è però un albero che deve essere trattato con le cure tipiche della sua specie quindi potature al massimo una all’anno, sempre dopo la fioritura, quindi dopo maggio, soprattutto è una pianta molto longeva che vive per decenni senza bisogno di grosse cure", aggiunge ancora Malandrone.

Riassumendo per punti, ecco quando si pota la magnolia:

• La magnolia si pota sempre a fine inverno e sempre dopo la fioritura

• Il periodo ideale per intervenire è a giugno, nei primi giorni del mese, prima che arrivi il caldo estivo. 

• La potatura invernale è sconsigliata perché si rischia di far penetrare nei rami gelo e aria fredda che la danneggerebbero. Queste avversità possono persino far bloccare la fioritura della pianta. 

• Stesso problema, anche quando si pota prima della fioritura. Questo intervento impedisce sia lo sviluppo dei fiori che la crescita della pianta. 

"Ora, visti i lavori eseguiti in viale Partigiani la scorsa settimana, ci si chiede quali valutazioni tecniche siano state fatte per decidere di intervenire, con operazioni di su tali alberi, in un periodo così errato dal punto di vista tecnico-agronomico, rischiando, non soltanto di non vederli fiorire, ma soprattutto di creare, a tutti gli esemplari arborei, danni biologici riscontrabili soprattutto nel medio e lungo periodo, oltre che fitosanitari e quindi economici", prosegue Malandrone.

"Quando l’Amministrazione si doterà di un regolamento del verde pubblico e privato e di un piano di gestione scientifico del patrimonio arboreo della città di Asti

Dovremmo forse dire "che questa amministrazione rinnega la magnolia?” Che ne ignora la fisiologia?", si domanda il consigliere di opposizione in conclusione. "Dovremmo forse rimpiangere amministrazioni di medesimo colore politico, ma profonde conoscitrici e attente amanti di tali specie arboree. Dovremmo forse concludere, che “Asti non è più una città per le magnolie?”.

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 non è più una città per magnolie (107 kB)

comunicato stampa


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