Un incontro rimandato da troppo tempo, causa covid, è quello che si terra sabato 27 maggio 2023 al Castello di Cisterna per la presentazione di “Canti del Piemonte” di Costantino Nigra, Nuova edizione (Neri Pozza) con i curatori Franco Castelli, Emilio Jona e Alberto Lovatto. L’iniziativa è organizzata da Polo Cittattiva per l’Astigiano e l’Albese – I.C. di S. Damiano, Museo Arti e Mestieri e Comune di Cisterna d’Asti, con Fra production Spa, Israt, "Il Pellicano" e Aimc di Asti.
Sarà un modo per ricordare la cantante Betti Zambruno che, certamente, avrebbe partecipato allietando il pomeriggio con la sua voce, una delle più belle del Piemonte.
Durante l’incontro, il sindaco Renzo Peletto, ufficializzerà l’attribuzione della cittadinanza onoraria di Cisterna d’Asti a Nicoletta Fasano e Mario Renosio dell’ Israt.
Costantino Nigra – diplomatico e statista – è stato uno dei protagonisti del Risorgimento ma non solo: scrittore, poeta, filologo, ha dedicato moltissimi anni alla ricerca degli antichi canti della cultura popolare poi raccolti nel saggio “I canti popolari del Piemonte” che l’editrice Neri Pozza ripropone con un’edizione rivista da Franco Castelli, Emilio Jona e Alberto Lovatto. Venne pubblicato, per la prima volta, nel 1888 ma la ricerca era iniziata nel 1854 con una metodologia di raccolta del materiale innovativa. Si tratta di un vero e proprio saggio di storia della poesia popolare che, ancora oggi, risulta attuale: è il testo di riferimento dei maggiori folkloristi italiani. Molte le edizioni successive tra le quali quella del 2009, per Einaudi, curata dagli stessi ricercatori. Quello che differenzia la nuova ripubblicazione di Neri Pozza è la presenza di un’antologia sonora che risulta indispensabile per mostrare ”nell’intreccio di parola e canto, la complessità del patrimonio custodito nell’opera di Costantino Nigra”. Il paziente lavoro di ricerca di Franco Castelli, Emilio Jona e Alberto Lovatto, i due cd che compendiano questa edizione fanno emergere, attraverso 155 esempi canori tratti da varie centinaia di registrazioni raccolte dal 1954 al 1988, il filo rosso, musicale e testuale, tra il tempo dell’opera di Nigra e il nostro tempo. Oltre il testo, documentano la melodia delle singole ballate, restituendo alla memoria il vissuto di un’oralità che, pur non essendo esattamente quella del tempo di Nigra, è ad esso vicina e indissolubilmente legata. Il volume è inoltre corredato da un apparato fotografico che, per la prima volta, insieme alle voci, mostra i volti dei testimoni (gli “alberi del canto”) e dei ricercatori (da Lomax a Carpitella, da Leydi a Coggiola, da Jona e Liberovici a Vigliermo, da Adriano a Castelli e Beccaria) che con loro hanno operato. Tutto ciò arricchisce la grande opera di Costantino Nigra, restituendole nuova vita e nuovi spunti di interesse. Studiando infine il sistema della ballata, il dinamismo dei canti, gli stili esecutivi e i modelli melodici, i curatori forniscono anche la prova inconfutabile sia della straordinaria tenuta nel tempo, sia del radicarsi nei luoghi e nelle comunità di questo grande patrimonio di canto narrativo”.
Franco Castelli è etnomusicologo, direttore del Centro di cultura popolare «Giuseppe Ferraro» presso l'ISRAL di Alessandria e presidente del CREO-Centro Ricerca Etnomusica e Oralità (Torino, Polo del 900) che custodisce un ricco patrimonio di Archivi sonori sul canto popolare e sulla memoria delle classi popolari.
Emilio Jona è avvocato, romanziere, poeta, librettista, studioso di cultura popolare. È stato uno degli iniziatori del gruppo “Cantacronache” di Torino ed è autore di moltissimi saggi, l'ultimo dei quali Essere altrove. Scritti sull'ebraismo (Neri Pozza 2022).
Alberto Lovatto, già insegnante e dirigente scolastico, è studioso della storia orale e sociale, si è occupato di deportazione, di memoria del movimento operaio, di organologia etnica, di storia delle bande musicali locali, di musica e canzoni della Resistenza. Ha organizzato il convegno nazionale di studi Canzoni e Resistenza (2001), curandone gli atti.
Castelli, Jona e Lovatto sono autori di una serie di densi e documentati volumi sul canto popolare in Italia, da Senti le rane che cantano. Canti e vissuti della risaia a Le ciminiere non fanno più fumo. Canti degli operai torinesi (Donzelli, 2005 e 2008) e “Al rombo del cannon”. Grande Guerra e canto popolare (Neri Pozza 2018).
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L’incontro è gratuito, aperto a tutti e valido per la formazione degli insegnanti di ogni ordine e grado.