Questa mattina, nell’ambito del programma della terza edizione di “Senza perdere la tenerezza” – rassegna organizzata dalle Acli di Asti in collaborazione con Welcoming Asti, Commissione pastorale e sociale del lavoro della diocesi di Asti e l'Associazione Davide Lajolo – il Cpia di piazza Leonardo da Vinci ha ospitato due momenti di grande rilevanza.
Ovvero un incontro sulla figura di don Lorenzo Milani - sacerdote ‘amico degli ultimi’ che con il lavoro di educatore svolto a Barbiana, nel Muggello, ha meritatamente conquistato un posto tra le figure iconiche del pensiero del Novecento, cui è dedicata l'edizione della rassegna - e l’intitolazione di un’aula a Roberto Genta, educatore e presidente delle Acli di Asti dal 1996 al 2004, prematuramente scomparso nel 2020.
All’incontro sulla figura del sacerdote hanno partecipato il presidente nazionale delle Acli, Emiliano Manfredonia; Mario Lancisi, biografo di don Milani; Laurana Lajolo, presidente dell'associazione Davide Lajolo; Davide Bosso, dirigente scolastico del CPIA Asti e Francesco Scalfari, docente e direttore della Pastorale del lavoro di Asti. Ma soprattutto gli allievi del CPIA e dell’Istituto Monti.
Questi ultimi hanno proposto un loro lavoro di analisi e di ricerca fatto in queste settimane a partire dalla “lettera”. 500 questionari ad altrettanti studenti per provare a fare quello che Don Milani considerava vera attività didattica: la lettura e l’interpretazione della realtà. Un lavoro sorprendente e molto maturo che ha costituito il perno intorno al quale la mattinata si è sviluppata.
E’ emerso un Don Lorenzo Milani, oltre le convenzioni, oltre gli slogan a cento anni dalla sua nascita. Don Lorenzo uomo di pace ed educatore, precursore del Concilio. Prete scomodo fin dai suoi primi incarichi, fin dalle inquietudini che ne hanno accompagnato le scelte, sempre, in direzione ostinata e contraria, sempre rischiando in prima persona. Don Lorenzo che ha ispirato scelte politiche ed educative, che sapeva e voleva schierarsi, che ha costruito, in una borgata di mezza montagna un'esperienza che rimane unica e, forse, irripetibile anche se, da quella esperienza, molti maestri, molti uomini di scuola hanno tratto insegnamenti che ne hanno indirizzato le scelte e che li hanno cambiati.
E’ emersa una scuola che seppur ha fatto passi enormi da quella “Lettera a una professoressa” deve ancora essere attuata rispetto alla via che Don Milani indicava. Una scuola che come hanno richiamato gli studenti del Monti deve essere inclusiva, calata nella realtà al passo con i tempi e come ci ha ricordato il Dirigente Davide Bosso deve essere sempre meno una scuola basata sulle nozioni, ma sull’esperienza e le competenze.
Lauarana Lajolo ha indicato quale futuro per la scuola, dicendo che la scuola deve contribuire a uno sviluppo della persona, prendendo a prestito il titolo “La testa ben fatta” del Sociologo Edgar Morin: Più che pensare alle teste piene, infarcite di nozioni, dovrebbe pensare a teste ben fatte.
IL RICORDO DI UN UOMO DI PACE
Poi è arrivata la commozione di tutti nella piccola cerimonia dedicata alla intitolazione di una nuova aula della scuola a Roberto Genta, educatore, uomo di pace, aclista per molta parte della sua vita e soprattutto, persona curiosa, attenta ai meccanismi della generatività.
Tutti i presenti hanno fatto un pezzo di strada con Roberto e il clima raccolto, quasi sospeso ha dimostrato quanto quelle strade percorse insieme fossero strade buone. L’assessore all’Istruzione del Comune di Asti Loretta Bologna, ha ricordato Roberto con grande umiltà, dicendo che da lui, appena arrivata in Comune ha imparato veramente molte cose. Poi il ricordo dei familiari e delle ACLI, con le parole del presidente Nazionale e di Mario Tretola, presidente delle ACLI Piemontesi, amico di Roberto.
PRESENTAZIONE IN BIBLIOTECA PER "DON MILANI, VITA DI UN PROFETA DISOBBEDIENTE"
Nel pomeriggio, presso la Sala delle Colonne della Biblioteca Astense, si è svolto un ulteriore momento dedicato alla figura di don Milani, nel centenario della sua nascita. Mario Lancisi ha presentato il suo saggio “Don Milani, vita di un profeta disobbediente" (Edizioni TS – Terra Santa) nell’ambito di un incontro che è stato moderato da Carlo Pertusati.
Per il programma completo della rassegna “Senza perdere la tenerezza” vi rimandiamo invece all’articolo pubblicato a questa pagina.