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Attualità | 26 giugno 2023, 15:31

Coordinamento Asti Est: "In corso Volta non può succedere ciò che è capitato in corso Casale, tutelate i bambini"

L'Associazione, da sempre a difesa del diritto alla casa, chiede un'azione forte del Consiglio Comunale a difesa delle famiglie che abitano la palazzina

Alcuni membri del Coordinamento Asti Est con i residenti della palazzina ci Corso Volta

Alcuni membri del Coordinamento Asti Est con i residenti della palazzina ci Corso Volta

Il Coordinamento Asti Est lancia un appello al Consiglio Comunale di Asti per chiedere un’azione della massima urgenza nei confronti dell’Amministrazione Comunale in merito al destino delle famiglie della palazzina occupata di Corso Volta.

"In Corso Volta non può e non deve avvenire quanto successo in Corso Casale, dove lo sgombero ha messo gli occupanti sul lastrico, costretti a transitare da una sistemazione precaria ad un’altra, presso amici e/o connazionali. Forse addirittura verso qualche altra disperata occupazione. Anche l’unica famiglia con minore lì presente, non ha ancora trovato una soluzione. Questa realtà, da noi toccata con mano, contraddice la narrazione tranquillizzante fatta dalle autorità, come continuiamo a dire da mesi" spiega il Comitato. 

"Tutto questo - continua Asti Estpotrebbe essere però ben poca cosa rispetto alla situazione delicatissima della palazzina di Corso Volta, dove la tipologia delle persone lì ricoverate potrebbe produrre effetti sociali e umani devastanti nel caso di uno sgombero stile Corso Casale." 

Il Coordinamento chiede se sia stata fatta una mappatura precisa delle famiglie di Corso Volta con una contezza del numero preciso di minori, di anziani e di persone disabili.

"Esistono informazioni sul numero di domande già fatte all’Atc e su quelle che potrebbero essere presentate, sia in graduatoria normale sia in graduatoria emergenze? I Servizi Sociali hanno preso in carico le diverse situazioni? - si chiedono - sappiamo, come tutti in città, che i tempi di consegna alloggi da parte dell’Agenzia Territoriale per la Casa (le ‘Case Popolari’) sono lunghissimi. Questo problema andrebbe affrontato una volta per tutte ma, in questa emergenza, non appare realistico pensare che saranno messi a disposizione alloggi sufficienti per tutte le famiglie occupanti in breve tempo. Noi chiediamo al Comune di individuare soluzioni-ponte. Noi non considereremo accettabili soluzioni che prevedano la separazione delle famiglie (padri da una parte e madri-figli dall’altra) né che obblighino a convivenze forzate i diversi nuclei famigliari senza salvaguardare privacy e riservatezza, ponendo con ciò le basi per conflitti relazionali assolutamente prevedibili"

"Noi chiediamo che l'Amministrazione si impegni a non procedere ad uno sgombero manu militari, che sarebbe traumatico per i bambini e le bambine che dovessero subirlo ma si impegni a trattare con la proprietà e con la forza pubblica per ottenere tempi compatibili con la ricerca di soluzioni adeguate. Noi chiediamo che non si arrivi ad uno sgombero, ma alla consegna di un immobile ormai vuoto in quanto per tutte le famiglie presenti sia stata trovata una soluzione degna"  concludono.

Redazione

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