"Bisogna riflettere sul meccanismo dei mezzosangue: dal mio punto di vista non premiante per il nostro Palio". All'indomani dell'edizione del Palio 2023, il sindaco di Asti Maurizio Rasero torna a toccare uno degli argomenti che da più tempo gli sta a cuore, determinato ad affrontarlo con il mondo del Palio.
Bisogna iniziare una seria riflessione sulla reintroduzione dei purosangue al Palio di Asti 2023 - spiega - mai come quest'anno abbiamo visto che dipendere esclusivamente da soggetti mezzosangue, andando ad attingere dall'Albo dei cavalli di Siena e di altri Palii è una scelta penalizzante per i rioni e i borghi, con diversi soggetti scartati. In più ci sono altri fattori che mi fanno propendere per questa idea.
Sarebbero?
L'introduzione dei mezzosangue ha azzerato il "mercato locale": non si comprano più cavalli, non ci sono scuderie astigiane, ci si affida completamente ad altri lidi. Una reintroduzione dei puri secondo me può tornare a far rivivere l'interesse dei cavallanti astigiani. Ovviamente è una scelta che dovrà prendere il mondo del Palio nel suo complesso, ma credo sia necessario aprire una seria riflessione in merito.
Ci sono le condizioni?
Abbiamo fatto quest'anno importanti investimenti sulla pista. Io credo che l'Amministrazione sia in grado di mettere i rettori di fronte ad una scelta. Abbiamo le condizioni tecniche per poter correre con i purosangue. Cosa volete fare: rimanere con i mezzosangue o tornare con i puri?
Un movimento astigiano avrà bisogno di una pista di allenamento.
Come ho detto, quest'anno ci siamo concentrati per mettere in regola la pista, con ottimi risultati. L'Assessore Origlia è già al lavoro per affrontare l'argomento pista di allenamento. Abbiamo diverse ipotesi in cantiere che guardano a 360° gradi, superando anche l'ipotesi del Parco Lungotanaro, dove gli investimenti previsti sono venuti meno.
Per concludere, tracciando un bilancio, come risponde alle critiche di chi dice che il Palio è uno spreco di risorse per la città senza un ritorno?
Dico di vedere al ritorno economico, culturale, sociale e di immagine per la città. I soldi spesi per il Palio servono per far crescere la città nel suo complesso. Vorrei focalizzare l'attenzione sulle iniziative dei comitati mai cos' numerose come quest'anno grazie alle scuole ancora chiuse, e alla serata del giovedì sera. Un evento che considero quasi come "un figlio" visto che è stato proposto da me, e che ogni anno è sempre più partecipato ed emozionante.