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Politica | 17 ottobre 2023, 09:17

"La Waya non ha chiuso per ottusità sindacale ma per la cattiva gestione imprenditoriale"

Il segretario provinciale della FIOM Cgil Vito Carelli risponde al parlamentare Marcello Coppo in seguito alla missiva sulla ex Fortes

Coppo ieri davanti ai cancelli dell'ex Fortes

Coppo ieri davanti ai cancelli dell'ex Fortes

Continuano le prese di posizione in seguito all'intervento del deputato astigiano Marcello Coppo sulla vicenda dell'ex Fortes. Questa volta tocca al segretario provinciale della FIOM Cgil Vito Carelli rispondere al contenuto della missiva del parlamentare di Fratelli d'Italia.

"A seguito della missiva inviata ai lavoratori ex Fortes del macello di Baldichieri da parte del On. Marcello Coppo componente della Commissione Lavoro della Camera dei deputati, vorremmo ricordargli che nel fare riferimento alla vicenda Way Assauto fa un po' di confusione, forse non rammenta che nonostante i dubbi della FIOM CGIL sul passaggio di proprietà da Arvin Meritor all’imprenditore Robella, che ricostituì la A.A. Way Assauto, ritenuto da noi e anche dall’allora Presidente dell’Unione Industriale Dott. De Gennaro non idoneo perché privo dei requisiti necessari per poter guidare l’impresa, con un accordo molto sofferto (spinto molto istituzionalmente) si cedette Arvin Meritor al Robella con purtroppo gli esiti che tutti conoscono, fallimento e cessazione dell’attività". scrive il sindacalista

"Quindi al contrario di quanto sostiene, questa azienda non ha chiuso per ottusità sindacale ma per una cattiva gestione dell’imprenditore che l’ha diretta, accertata dalla magistratura, accusato di bancarotta fraudolenta e condannato a 5 anni e 4 mesi di reclusione.

Anche ora come allora la spinta politica, con una chiara scelta di campo come la sua, insinuando paura tra i lavoratori per la perdita di salario e del posto di lavoro, ha spinto la trattativa verso un accordo che non si è rivelato la miglior scelta per i lavoratori.

Forse prima di lasciarsi andare in commenti privi di fondatezza, lui e chi come lui guardano con il binocolo crisi aziendali che colpiscono famiglie intere, dovrebbero comprendere che solo stando vicini e parlando con le lavoratrici ed i lavoratori come facciamo noi si può comprenderne i loro bisogni, a maggior ragione un se si tratta di un deputato della Repubblica Italiana" conclude.

Redazione


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