La data della cerimonia finale del Premio Asti d’Appello si avvicina rapidamente, creando grande attesa tra gli appassionati di letteratura. L'evento avrà luogo presso il Teatro Alfieri il prossimo 19 novembre alle 16:30.
Tutte le giurie coinvolte - Togata, Popolare e Giovani - sono al lavoro nella lettura e nella valutazione dei volumi finalisti, una selezione di opere letterarie di grande rilevanza.
L'elenco
- "Centomilioni" di Marta Cai (Einaudi)
- "Una notte" di Giosuè Calaciura (Sellerio)
- "Dove non mi hai portata" di Maria Grazia Calandrone (Einaudi)
- "Domani interrogo" di Gaja Cenciarelli (Marsilio)
- "Il re della memoria" di Massimo Cotto (Gallucci)
- "Le distrazioni" di Federica De Paolis (Harper Collins)
- "La vita paga in sabato" di Davide Longo (Einaudi)
- "Tabacco Clan" di Giuseppe Lupo (Marsilio)
- "Mi limitavo ad amare te" di Rosella Postorino (Feltrinelli)
Alla cerimonia di chiusura parteciperanno gli autori
Una settimana prima dell'evento finale, il 12 novembre, presso la Biblioteca Astense, avrà luogo la votazione della Giuria Popolare. Dalle 16:00 alle 18:00, i soci avranno l'opportunità di esprimere il loro voto per il romanzo preferito.
Il regolamento completo del Premio Asti d’Appello può essere consultato sul sito ufficiale www.premioastidappello.org fornendo tutti i dettagli sulle modalità di partecipazione.
Dopo la votazione, come tradizione, ci sarà una presentazione letteraria. Quest'anno, alle 18 in Sala Colonne, il libro protagonista sarà “Di lune e di falò: antologia del romanzo dell'addio” scritto da Piercarlo Grimaldi e pubblicato da Rubettino nel 2023.
Questo libro affronta un'interpretazione antropologica del celebre romanzo "La luna e i falò" di Cesare Pavese. Esplorando l'opera di Pavese da una prospettiva antropologica, l'autore sostiene che il romanzo sia l'autobiografia dell'addio, un testamento poetico, scientifico ed esistenziale che svela le ragioni della sua tragica fine. Una chiara ricerca del paese, della condizione contadina e delle tradizioni è il tentativo di Pavese di ritornare alle sue radici, acquisendo una coscienza attiva della comunità e delle origini.
Piercarlo Grimaldi, nato a Cossano Belbo nel 1945, è un noto professore di Antropologia culturale e Rettore dell’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, Bra. Tra i suoi libri figurano "Il calendario rituale contadino", "Tempi grassi, tempi magri", "Rivoltare il tempo", "Cibo e rito" e "Orizzonti di bellezza".
L'evento sarà moderato da Alberto Sinigaglia, presidente del Comitato Scientifico della Fondazione Cesare Pavese, e da Pierluigi Vaccaneo, direttore della Fondazione.
L'ingresso è libero.