Ad Antignano, nei giorni scorsi, all’Associazione Insieme, una quarantina di persone si sono riunite per commemorare i defunti secondo una modalità consolidata: la recita del rosario e la condivisione di caldarroste e dolci accompagnati da un robusto vino locale. L’associazione promuove occasioni di incontro, amicizia, conversazione serena e piacevole compagnia per i membri della comunità antignanese.
"Trovarsi seduti intorno a un tavolo per pregare e poi per sbucciare profumate castagne e sorseggiare un bicchiere di vino nel ricordo di chi non c’è più è di grande conforto", raccontano.
Nelle case di campagna di un tempo, la tradizione prevedeva che la sera della commemorazione dei defunti le famiglie si riunissero, ognuna con la propria, per la recita del rosario in suffragio delle anime dei morti.
La tradizione
Di solito, era il membro più anziano a guidare le preghiere e tutti, grandi e piccoli, partecipavano alla commovente cerimonia. In mancanza di un vero inginocchiatoio, chi sgranava il rosario avvicinava una sedia, la inclinava dalla parte della seduta e vi poggiava un ginocchio in segno di rispetto. Dopo le 50 Ave Maria, l'atmosfera cambiava. Profumate e bollenti caldarroste scaldavano i cuori e ravvivavano l’ambiente. Il sincero vino della cantina ammorbidiva la pasta densa delle castagne cotte. Le famiglie patriarcali bastavano a riempire le cucine con adulti e bambini. Tre o quattro generazioni convivevano a stretto contatto tra loro. Ora non è più così. Le famiglie mononucleari, le case più piccole e un allentamento della forza delle tradizioni minano il fascino dei riti collettivi.