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Economia e lavoro | 09 novembre 2023, 11:36

Prosegue il calvario dei dipendenti del macello di Baldichieri, da 3 mesi senza stipendio

Tra le iniziative a supporto, oltre a una raccolta fondi Cgil nazionale, anche una cena solidale alla Casa del Popolo di Asti

Nell'immagine, da sinistra a destra: Mauro Bosia, Letizia Capparelli e Giuseppe Morabito

Nell'immagine, da sinistra a destra: Mauro Bosia, Letizia Capparelli e Giuseppe Morabito

Tra due giorni, ovvero sabato 11 novembre, la protesta dei lavoratori dell’ex macello di Baldichieri – al centro di una dura vertenza sindacale resa ancora più complessa da un’indagine della Guardia di Finanza che contesta alla proprietà una ingente evasione fiscale (CLICCA QUI per rileggere l’articolo) – si protrarrà da ben 100 giorni.

Oltre tre mesi in cui i 125 lavoratori sono senza retribuzione e prospettive per il futuro, poiché l’intricata ragnatela aziendale generata dal succedersi di più società che hanno assunto nel tempo l’appalto del macello ha comportato una situazione di sostanziale stallo in cui nessuno pare intenzionato ad assumersi responsabilità.

“L’inchiesta della Finanza ha fatto giustizia, ma purtroppo a ridosso di una procedura di licenziamento – ha commentato, nel corso di una conferenza stampa, Letizia Capparelli, responsabile Flai Cgil Asti – per cui ha finito per complicare ulteriormente la situazione portando le controparti a attuare un rimpallo di responsabilità”.

“La Procura ha nominato un amministratore – ha aggiunto – che ha espresso piena disponibilità nell’incontrare i lavoratori, e nel corso di un incontro in Regione siamo riusciti a ottenere una proroga, al 19 novembre, della chiusura della procedura di licenziamento collettivo”. “Che al momento, resta comunque l’ultimo dei nostri problemi: i dipendenti non ricevono stipendio da tre mesi, parliamo di persone che sono presenti sul territorio da 20 anni, con una media di 3-4 figli ciascuno, non possono essere lasciate sole in questa giusta battaglia di identità e giustizia”.

Per supportarli, la Cgil ha attivato una raccolta fondi nazionale che, grazie all’apporto di tutti i quadri dirigenti del sindacato, ha consentito di raccogliere circa 90.000 euro, che verranno riconvertiti in buoni pasto (le norme vigenti, infatti, non consentono l’elargizione diretta del denaro) che venerdì mattina, alla presenza del Segretario nazionale Flai Cgil Giovanni Minnini, verranno distribuiti ai lavoratori che potranno spenderli presso i punti vendita Coop. Chi volesse a sua volta contribuire, può farlo inviando un bonifico all'IBAN IT 58 Y30 6909 6061 0000 0199 099


“E’ una raccolta fondi importante – ha continuato la sindacalista – ma nessuna cifra è sufficiente a garantire il futuro di questi lavoratori. Capite che è frustrante quando gli dico che l’inchiesta della Procura ha fatto giustizia e loro mi rispondono ‘Sì, ma io con la giustizia mica ci mangio…’. Perciò abbiamo sollevato la problematica anche a livello parlamentare, perché non possiamo permetterci di farli cadere. Si tratta di una battaglia sia locale, per la salvaguardia del lavoro nell’Astigiano, e sia nazionale, per chiedere con forza un mondo del lavoro con manifatture di qualità e produzioni di un certo livello”.

“Quella di cui stiamo parlando non è l’unica realtà locale messa in questo modo ha aggiunto Giuseppe Morabito, altro esponente della Cgil – c’è anche un’altra azienda in condizioni molto simili. E’ necessario venga ricostruito un ammortizzatore sociale che consenta ai lavoratori di essere coperti, c’è bisogno che il legislatore intervenga per ritornare in un campo in cui il lavoratore, parte debole, venga tutelato”.

“Siamo di fronte a un grande ritorno al pensiero padronale, con gravi ripercussioni sociali” ha affermato il consigliere comunale Mauro Bosia, in rappresentanza della Casa del popolo. Realtà molto attiva sul territorio che, al fine di contribuire a supportare la lotta dei lavoratori, ha organizzato per la serata di giovedì 16 novembre una cena solidale di raccolta fondi presso la propria sede di via Brofferio, ad Asti. Si potrà parteciparvi a fronte di un’offerta libera minima di 20 euro, previa prenotazione al numero 347/3483221.

Gabriele Massaro

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