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Attualità | 05 dicembre 2023, 15:42

"C'è chi dice no": ad Asti giovedì un sit in di protesta in occasione della visita di Giorgia Meloni

Malandrone:"Questo governo criminalizza la povertà". Onori compila un elenco di sette domande pubbliche da fare alla premier

Giorgia Meloni (Merphefoto)

Giorgia Meloni (Merphefoto)

La visita del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, prevista per giovedì prossimo, 7 dicembre in occasione della firma dell'accordo di sviluppo e cooperazione tra la Regione e il Governo Italiano, non mancherà di sollevare voci di dissenso  anche ad Asti. 

Diverse associazioni si stanno organizzando per un sit in nelle ore della visita del premier "Abbiamo deciso di concentrarci nella zona di piazza Alfieri che incrocia con viale alla Vittoria - spiega Samuele Gullino, del Coordinamento Asti Est - la nostra protesta sarà decreti Cutro e Caivano, il pacchetto sicurezza, l' utilizzo fondi Pnrr per opere inutili come la Tso, gli ostacoli alla genitorialità omosessuale e la complicità silenziosa del governo nel massacro del popolo palestinese" . La manifestazione si svolgerà dalle 15, in concomitanza con la visita di Giorgia Meloni, fino intorno alle 18. 

Onori e le sette domande alla premier

Patrizio Onori, già presidente di Asti Pride e militante LGBTQ+ ha formulato sette domande da porre alla premier. "Come cittadino che ritiene Giorgia Meloni una politica con accenti razzisti, omofobi ed autoritari ho pensato ad una lista di domande pubbliche da rivolgere alla Presidente del Consiglio, non certo una grande novità, ma, come si dice, “verba volant, scripta manent”.

1) Da prima donna alla Presidenza del Consiglio e da persona che asserisce di sostenere le rivendicazioni femministe, perché ha deciso, con tanto di circolare ufficiale, di farsi appellare al maschile?

2) Lei sostiene di avere come principali obiettivi del Suo Governo il sostegno alla famiglia “tradizionale” e alla natalità. Perché allora ha modificato il PNRR tagliando di fatto i posti negli asili nido da 264 mila a 150 mila?

3) E’ d’accordo con la Ministra Roccella quando sostiene che l’aborto non è un diritto? E se sì, ce ne spiega i motivi?

4) In un’intervista di qualche tempo fa lei ha sostenuto che le donne sono le prime vittime della ideologia gender. Ci spiega cosa intende per ideologia gender e in che modo specifico vittimizzerebbe il genere femminile?

5) Perché non ha criticato e biasimato il comportamento sessista, predatorio e dai connotati molesti del Sig. Giambruno, suo ex compagno di vita, nei confronti della collega giornalista?

6) Lei donna, cristiana, madre e con ex compagno che aspirava (e probabilmente aspira ancora) ai “threesome” (rapporti sessuali con un “terzo” oltre la coppia), si considera una famiglia tradizionale? E se si, perché?

7) Perché considera la violenza perpetrata nei confronti della comunità lgbtqi+ come meritevole di minor tutela rispetto alla violenza usata verso le persone di diversa etnia o diverso credo religioso? E se così non è, perché ha osteggiato ed osteggia l’approvazione di una Legge specifica contro i reati connotati da violenza omofobi

Malandrone: "Questo governo criminalizza la povertà"

"Secondo me la visita del premier ad Asti dovrebbe suscitare una reazione critica importante - spiega Mario Malandrone, consigliere comunale di Ambiente Asti  - io ritengo che sia aberrante quello che il Governo stia facendo verso le fasce più deboli della società, con una sostanziale criminalizzazione della povertà prendendosela con chi occupa una casa perché costretto da necessità che rischia pene assurde. Sugli 800 milioni, quando arriverà alla nostra città? Riusciremo a recuperare i soldi per una scuola? Magari quelli persi per una cattiva gestione dei fondi precedenti?" si chiede sarcasticamente. 

Alessandro Franco


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