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Cultura e tempo libero | 25 gennaio 2024, 16:00

"Finché esisterà la civiltà occidentale, l'antisemitismo sarà brace che arde sotto la cenere" [FOTO]

Riflessioni a cavallo tra la Shoah e il post attacchi del 7 ottobre ieri in sala Pastrone alla presentazione del libro di Paolo Salom "Un ebreo in camicia nera"

Paolo Salom (a sinistra) e Alessandro Franco (a sinistra) alla presentazione del libro  (galleria fotografica a cura di Efrem Zanchettin)

Paolo Salom (a sinistra) e Alessandro Franco (a sinistra) alla presentazione del libro (galleria fotografica a cura di Efrem Zanchettin)

E' stata molto partecipata e a tratti toccante la presentazione del libro "Un ebreo in camicia nera" del giornalista e sinologo del Corriere della Sera, Paolo Salom, intervistato dal nostro collega Alessandro Franco che ha moderato l'incontro. 

L'evento è stato organizzato dall'assessorato alla Cultura del Comune di Asti all'interno delle celebrazioni per il Giorno della Memoria. Dopo i saluti dell'assessore Paride Candelaresi, si è entrati nel vivo dell'incontro parlando della trama del libro, che racconta al storia della famiglia Salom e in particolare del padre dell'autore, Marcello, che per sfuggire alla deportazione verso i campi di sterminio entrò nelle formazioni della Repubblica Sociale Italiana.  

La storia della famiglia Salom è quella di persone che cercano, con diversi stratagemmi, di sfuggire al proprio destino. "Il titolo di questo romanzo - ha spiegato Salom - è ancora oggi molto disturbante, anche all'interno della stessa comunità ebraica. Sono ancora molti quelli che non riescono ad associare l'idea che un ebreo, pur con tutte le motivazioni umanamente comprensibili date dalle vicissitudini della storia, sia entrato a far parte dei nemici, così come molti altri pensano che dietro alla parola "ebreo" si nasconda oggi il "sionista" e che in seguito alle recenti vicende mediorientali siano proprio "i sionisti" oggi i cattivi della storia". 

Gli attacchi del 7 ottobre ha fatto da sfondo alle riflessioni di Salom, in bilico tra antico e nuovo antisemitismo. "Dopo quella data - confessa in una parte molto toccante dell'intervista - molto è cambiato e sono rimasto colpito profondamente a livello personale. L'antisemitismo è tornato prepotentemente a divampare come un fuoco che ardeva sotto la cenere e in pochi giorni l'ebreo è tonato ad essere "il nemico", "il diverso" da attaccare e da cui prendere le distanze nei diversi ambiti della società, soprattutto in quelli educativi". 

"Temo che finché esisterà la nostra civiltà l'antisemitismo sarà una brace che cova sotto la cenere" è stata l'amara conclusione di Paolo Salom. 

Redazione

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