Il Sindaco di Asti, Maurizio Rasero, ha espresso le sue preoccupazioni riguardo alla digitalizzazione degli appalti in una lettera indirizzata al ministro della pubblica amministrazione Paolo Zangrillo e agli onorevoli del territorio, Marcello Coppo e Andrea Giaccone.
Nella sua lettera, Rasero ha evidenziato le criticità inerenti l’assunzione dei CIG e degli adempimenti ad essi conseguenti. Il primo cittadino ha sottolineato che, a partire dal 1° gennaio 2024 "la disciplina in tema di digitalizzazione prevista dal nuovo Codice dei Contratti Pubblici ha acquisito piena efficacia. Tuttavia, l’applicazione concreta di queste nuove regole ha creato difficoltà operative, soprattutto per gli approvvigionamenti di forniture e servizi di importo inferiore a 5.000 euro"
Rasero ha inoltre sollevato la questione dell’obbligo di utilizzo delle piattaforme certificate per gli affidamenti di importo inferiore a 5.000 euro, che è stato prorogato al 30 settembre 2024. Secondo il sindaco "questo obbligo potrebbe rappresentare un problema per i piccoli fornitori, che saranno costretti ad accreditarsi, con un conseguente aggravio di tempi e costi".
Un’altra problematica sollevata riguarda l’utilizzo di SPID e CIE, necessari per l’accesso da parte dei RUP a tutte le piattaforme. L’utilizzo di identità personali sta creando gravi problemi organizzativi.
Rasero ha chiesto un tempestivo interessamento affinché la semplificazione voluta dal Codice dei Contratti sia reale. Ha proposto l’introduzione della possibilità di abilitare più soggetti ad operare per conto dei RUP, attraverso lo studio di un adeguato sistema di deleghe. Inoltre, ha suggerito di esonerare gli affidamenti di importo inferiore a 5.000 euro dall’obbligatorietà delle piattaforme certificate per l’approvvigionamento, prevedendo modalità ridotte di tracciamento.