In Piemonte nove persone su dieci sono insoddisfatte della chiusura degli sportelli bancari nel proprio comune e ritengono utile parlare con un operatore bancario. Inoltre, per otto piemontesi su dieci la prossimità bancaria influisce sulla propensione all'investimento in prodotti finanziari. Cioè se io avessi, nelle vicinanze, uno sportello con una persona con cui confrontarmi sarei più disposto a investire i miei soldi.
Parlare con un operatore bancario per avere informazioni sui servizi necessari è utile per il 95,8% dei piemontesi, per avere supporto e assistenza per risparmi, investimenti e prestiti è indispensabile per 9 persone su 10. Per la quasi totalità, se si installasse un bancomat al posto della filiale, non sarebbe lo stesso (85,7%). Se chiudesse la propria filiale bancaria il 67,8% si recherebbe in un'altra filiale bancaria o in un ufficio postale.
Dati chiari, semplici da leggere, senza alcuna necessità di essere interpretati. E quindi? Parrebbe lapalissiano incrementare sul territorio la presenza degli sportelli con personale preparato. E invece? Negli ultimi 5 anni il numero di comuni serviti da banche è diminuito del 17,9%, passando da 559 a 459, quello degli sportelli del 18%, da 2.065 a 1.694.
Costano troppo? Eh già perché anche le banche risentono della crisi? Un’analisi del Sole 24Ore calcola in 22,5 miliardi gli utili del 2023 per le prime cinque banche italiane, un favoloso più 64 per cento rispetto al 2022 e quest’anno dovrebbe andare anche meglio.
E allora? Perché non andare incontro alle richieste dei clienti, della gente? Non riesco a trovare una spiegazione ragionevole. Forse proprio perché una ragione non c’è. O forse perché è meglio che, chi si rivolge alle banche, parli con un risponditore automatico, con una APP, con l’ Intelligenza Artificiale gelida e senza sentimenti, anziché con un impiegato che magari potrebbe capire i nostri problemi e cercare di venirci incontro?