Le recenti precipitazioni, che hanno portato benefici all’agricoltura e ai corsi d’acqua, non risolvono il problema della carenza idrica che affligge il territorio. Lo afferma Coldiretti Asti, che denuncia la tendenza alla tropicalizzazione del clima, con fenomeni atmosferici sempre più violenti e sfasati, che mettono a rischio le colture e la sicurezza del suolo.
Per contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici, Coldiretti Asti propone il "progetto laghetti", elaborato con ANBI, per creare una rete di piccoli invasi diffusi sul territorio, capaci di trattenere e distribuire l’acqua in modo razionale ed equo, a vantaggio di cittadini, agricoltori e imprese.
Si tratta di infrastrutture a basso impatto ambientale, che consentirebbero di conservare l’11% dei 300 miliardi di litri di acqua che ogni anno cadono in Italia e che attualmente vengono sprecati. In Piemonte, dove la crisi idrica si protrae da anni, la realizzazione di una rete di invasi è più che un’impellenza, secondo Coldiretti Asti che, per tramite della presidente Monica Monticone e del direttore Diego Furia, chiede un coordinamento tra gli enti preposti alla gestione dell’acqua e il ricorso ai fondi strutturali, a partire da quelli dello Sviluppo Rurale.