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Agricoltura | 16 marzo 2024, 07:25

Il dado è tratto. gli Agricoltori Autonomi si costituiranno in associazione

L'appuntamento regionale è in programma domani mattina a Carmagnola, in provincia di Torino: "E' la risposta a chi riteneva la nostra protesta fosse un moto estemporaneo"

Ormai è ufficiale. Gli Agricoltori Autonomi Italiani si costituiranno in associazione. L'appuntamento è previsto alle 10.30 di domani (domenica 17 marzo) a Carmagnola, in provincia di Torino, presso la bocciofila in via Civalleri, località Cavalleri-Fumeri.

Vi potranno aderire tutti gli agricoltori delle province di Alessandria, Asti, Biella, Cuneo, Torino. Sarà in linea con le altre associazioni regionali e con un unico statuto. La linea associativa è stata scelta a maggioranza, dopo una riunione a fine febbraio a Quargnento, nell'Alessandrino, e a inizio marzo, a Cervere.

Nel corso dell’incontro dovrebbe delinearsi la composizione del Consiglio Direttivo e delle prime cariche, oltre ad essere ratificati i rappresentanti provinciali perlomeno dei territori piemontesi, per poi procedere alla nascita vera e propria della nuova realtà di volontari (con campagna tesseramento) che racchiude nelle finalità statutarie tutti i principi esplicitati nelle proteste di queste settimane.

I numeri dei partecipanti e degli attivisti sono via via aumentati, raccogliendo adesioni da numerose aziende agricole che non si sentivano più rappresentate, a tal punto da decidere che fosse il momento giusto per la creazione dell'associazione.

“Ad oggi, infatti, tutti gli impegni degli amministratori verso il mondo agricolo non hanno prodotto risultati concreti”, affermano i promotori.

Aggiungendo che “Agricoltori Autonomi Italiani risponde così indirettamente a quanti hanno ritenuto che la protesta dei trattori fosse solo un moto estemporaneo e improvvisato. Anzi, la forza della costituenda associazione è stata proprio nel fatto di aver unito in una unica voce tutto il mondo contadino, senza bandiere, senza strutture e infrastrutture che potessero finanziare cortei o viaggi di fronte ai palazzi della politica, ma solo attraverso la passione e lo spirito di sacrificio delle centinaia di agricoltori che ci hanno creduto”.

Il dialogo è aperto con tutti, perché il fine è comune – concludono – il benessere delle aziende e il giusto riconoscimento del lavoro dei campi, salvaguardia del made in Italy e dei prodotti che arrivano sulle tavole di tutti”.

Redazione

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