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Al Direttore | 05 aprile 2024, 13:05

Ferlisi e Garbagnoli: "Natalità ancora in calo, siamo sempre più un Paese senza futuro"

Riceviamo e pubblichiamo un commento delle due esponenti PD ai dati recentemente diffusi dall'Istat

Ferlisi e Garbagnoli: "Natalità ancora in calo, siamo sempre più un Paese senza futuro"

Natalità in calo, sempre più un paese senza futuro. Gli ultimi dati Istat sono implacabili sullo stato delle nascite nel nostro paese, evidenziando una tendenza che da anni registra un segno negativo: non nascono quasi più bambini. Mentre la popolazione anziana aumenta e il livello di aspettativa della vita è salito di altri sei mesi, si sente sempre meno un piccolo che emette i suoi primi vagiti per dire eccomi a voi, sono qui nel mondo. 

Cosa sta succedendo? Diverse sono le cause che hanno portato il nostro paese ad avere un tasso di natalità così basso da fare scattare l’allarme: nel 2023, ogni mille abitanti solo sei nati, circa 14mila in meno rispetto all’anno precedente! Le cause principali sono la questione economica e la precarizzazione dei giovani. 

Nel dettaglio, la mancanza di un lavoro stabile (17%) e l’incompatibilità tra la carriera e il desiderio di essere genitori (16%) fanno sì che i giovani si allontanino dall’idea di creare una famiglia. A questa si aggiunge la mancanza di servizi adeguati (18%) Ma cosa fa questo governo per aiutare le giovani famiglie e il nostro paese? Quasi nulla. 

Siamo ancora con un congedo non paritario, con un bonus che viene raccontato come la panacea di tutti i mali, ma è elargito solo dopo il secondo figlio (peccato che in Italia non si arrivi nemmeno al primo!), con il fatto che non ci sono asili nido a sufficienza come pure scuole materne. Non basta: i beni di prima necessità per una giovane famiglia dai pannolini al latte in polvere pagano l’Iva al 23% e non sono detassati; non ci sono consultori attivi sui territori italiani in numero adeguato alla popolazione; le mamme e i papà vengono così lasciati soli senza aiuti e senza sostegno stabile. 

Ma chi farebbe dei figli in una situazione cosi precaria e difficile? Come chiedere ai nostri giovani di fare figli, se il costo della vita è alto così come gli affitti, se il lavoro nel momento in cui una donna dice di aspettare un figlio è già li pronto a scappare da un’altra parte lasciandola disorientata, portandola a dover scegliere se fare la madre o restare in azienda? 

Altri paesi, come la Francia e la Germania o la Svezia, in pochi anni sono riusciti a fermare il calo delle nascite e invertire la tendenza cui andavano incontro, e registrano un aumento delle nascite Il motivo per cui, ad esempio, le donne francesi fanno più figli è semplice: da diversi anni la Francia ha adottato una serie di politiche per la famiglia per aumentare gli aiuti senza discriminare (soprattutto) tra sposati e non sposati, e incentiva le donne a non lasciare il loro lavoro e la carriera con specifiche misure che contribuiscono a fare della Francia un paese sempre più inclusivo. 

In Italia dal 2024 viene data la Carta Acquisti, ma attenzione solo se si ha un reddito inferiore ai 15 mila euro: si tratta di una carta elettronica e prepagata, ricaricabile ogni mese di 40 euro !! Vogliamo calcolare quanto è un ISEE di 15 mila euro all’anno? Sono 1250 euro mensili, cioè uno stipendio che in molti centri non basta quasi a pagare un affitto, a cui vanno poi aggiunti luce, gas e riscaldamento, che quindi non può certo permettere neanche a una madre single di accedervi … 

Dobbiamo riuscire a invertire questa tendenza, e per farlo sono necessarie riforme strutturali efficaci nel settore dell’istruzione, dei servizi sociali, del lavoro. In particolare dobbiamo riuscire a eliminare il precariato per offrire ai giovani lavori stabili e adeguatamente remunerati al fine di assicurare a ogni lavoratore e “alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa”(art. 31 Cost.)

Occorre potenziare gli asili nido con un prolungamento dell’orario di apertura, così come deve essere garantita una scuola a tempo pieno che vada dalle elementari alla scuola media, al fine di consentire alla donna lavoratrice “l’adempimento della sua essenziale funzione familiare e assicurare alla madre e al bambino una speciale adeguata protezione” (art. 37 Cost.). 

E invece il governo di centro destra, che ogni giorno sbandiera che uno dei punti forti del loro programma è la Famiglia (quella con la F maiuscola, quella con mamma e papà e con almeno due figli) ha deciso un taglio di oltre 100 mila posti negli asili nido. Quindi, di cosa parla questo governo? La sensazione è che ci sia sfuggito un film, un film che non vediamo da tanto tempo. È forse stato rimosso dai canali dello spettacolo e non ce ne siamo accorti? 

O semplicemente parliamo di qualcosa che i nostri giovani non potranno vedere ancora per molto tempo? Parlare di natalità significa parlarne seriamente e con rispetto, perché abbiamo bisogno di giovani famiglie per la cui crescita è necessario mettere in atto buone pratiche; siamo nell’era dello smart working e della settimana corta, eppure l’Italia continua ad avere un record negativo di ore lavorate in una settimana. 

Così come diventa fondamentale il congedo paritario che preveda almeno 6 mesi di congedo lavorativo per entrambi i genitori. Abbiamo bisogno di famiglie nuove che riempiano scuole e città, perché una nazione vive solo se c’è ricambio generazionale, altrimenti avremo tanti nonni ma senza nipoti. Probabilmente non è un paese per giovani, ma nemmeno un paese che i giovani li vuole davvero.

 

Maria Ferlisi (Consigliere Comune di Asti - Capogruppo Partito Democratico)

Viviana Garbagnoli (Portavoce regionale Piemonte donne Democratiche)

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