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Agricoltura | 13 aprile 2024, 07:20

Le eccellenze enologiche astigiane saranno tra le protagoniste dell'imminente Vinitaly

In particolare vi saranno numerose aziende vitivinicole socie di Coldiretti, che si distinguono per identità, innovazione e sostenibilità

Giovanni Rosso e Monica Monticone

Giovanni Rosso e Monica Monticone

Ancora una volta, le eccellenze enologiche astigiane saranno protagoniste al Vinitaly di Verona (14-17 aprile), importantissima vetrina internazionale dedicata allo sviluppo delle relazioni tra produttori, buyer e stakeholder giunta alla sua 55esima edizione.

A spiccare tra le altre, ci saranno le aziende vitivinicole socie di Coldiretti che, nel panorama nazionale e internazionale, già si distinguono per identità, innovazione, sostenibilità e qualità delle produzioni, in gran parte, biologiche.

Come di consueto, il Salone Internazionale del Vino di Verona torna ad essere, altresì, occasione per analizzare l’andamento del settore, nonché per delinearne prospettive e opportunità. Riflessioni che, certamente, non possono esimersi dalla presa di coscienza del veloce mutare degli scenari geo-politici ed economico-ambientali degli ultimi anni.

“Nel suo insieme, l’andamento della demografica agricola astigiana di Coldiretti è caratterizzato da oscillazioni sia in aumento sia in diminuzione - premette la presidente di Coldiretti Asti Monica Monticone - ragione per cui, un’analisi corretta deve necessariamente prendere in considerazione il dettaglio analitico dei singoli fattori numerici e contenutistici”.

Nell’ultimo triennio, le aziende vitivinicole sono passate da 1.720, con una superficie vitata di 6.952,19 ettari (nel 2021), a 1.674, con 6.931,72 ettari (nel 2022), fino a 1.635, con 6.839,25 ettari (nel 2023).

“Se da un canto le aziende agricole sono diminuite, dall’altro, molte si sono ingrandite - prosegue la presidente - A lasciare sono stati, prevalentemente, i viticoltori in pensione (con figli impegnati in altri settori); di contro, incoraggia sapere che numerosi giovani stanno potenziato i loro impianti e, presto, potremo contare su un’inversione di tendenza relativamente agli ettari vitati”.

“La viticoltura, come gli altri settori agricoli, è certamente provata dai cambiamenti climatici e da fitoplasmosi, ma le nuove generazioni stanno guardando con fiducia alle sfide che la ricerca sta mettendo a terra, già a partire dalla vivaistica", prosegue la Monticone. “I margini di miglioramento esistono anche a livello agronomico. Finora, in termini di qualità, la vite si è dimostrata resistente e resiliente. Da viticoltrice, intendo guardare al calice mezzo pieno, ma questo non toglie che i giovani vadano sostenuti e l’agricoltura rispettata”.

“Nel calcolo complessivo - conclude il direttore Coldiretti Asti Giovanni Rosso - vanno ricomprese anche le numerose aziende/società agricole impegnate nella trasformazione, nei servizi e nell’accoglienza. Aziende virtuose che rappresentano una consistente parte integrante di continuità alla filiera corta; una vera e propria propaggine del settore primario”.

“Alla luce di tali riflessioni, il peso specifico della Coldiretti aumenta e rassicura, così come l’impegno e l’autorevolezza nel riportare le aziende ad essere protagoniste, e non cause dei cambiamenti, sempre più necessari, anche in termini di transizione ecologica. Il tutto, però, indiscutibilmente nel rispetto della natura e della sostenibilità ambientale, economica e sociale, chiosa Rosso.

Redazione

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