/ Attualità

Attualità | 03 maggio 2024, 07:54

L' Astigiano non è un paese per interruzioni di gravidanza

La denuncia ieri da Piazza Pulita: secondo la trasmissione, nei consultori della Provincia è quasi impossibile ottenere la RU486

Alcuni fotogrammi del servizio andato in onda ieri sera a Piazza Pulita

Alcuni fotogrammi del servizio andato in onda ieri sera a Piazza Pulita

"Un diritto negato": è questa la pesante denuncia della nota trasmissione di La7, Piazza Pulita, arrivata ieri all'interno di un servizio dedicato all'interruzione volontaria di gravidanza  nel contesto della sanità piemontese. 

L'inviata di Corrado Formigli, infatti, ha girato diversi consultori dell'Astigiano: da Cocconato, a Montemagno a Castello di Annone. In tutti i  casi, secondo la trasmissione, è impossibile fissare un appuntamento con un ginecologo entro la nona settimana di gravidanza, termine ultimo per poter assumere la pillola RU486.

Anche nel capoluogo, l'inviata di Piazza Pulita non ha sorte migliore: al consultorio di via Baracca non è possibile ottenere l'aborto per via farmacologica, il meno invasivo per la donna, ma solo quello chirurgico, che comporta un ricovero con operazione. 

Il focus del servizio si sposta poi a livello regionale, con contributi dall'ospedale Sant'Anna di Torino, la scelta della Regione Piemonte di non distribuire la pillola abortiva nei consultori e l'ingresso dei pro vita all'interno dei consultori pubblici. L'inviata chiede una dichiarazione al presidente della Regione Alberto Cirio (intercettato ad Asti in uscita dalla presentazioni delle liste di Forza Italia ndr) che afferma come la Regione Piemonte applichi la legge 194 nella sua interezza. 

Il servizio completo è visionabile qui.

Asti Pride: "La reale applicazione della 194 sarà uno dei temi dell'evento di luglio"

Sul tema è intervenuto anche Asti Pride, che in una nota denuncia come la Regione "comprima la libera ed autodeterminata scelta della donna di abortire, colpendo e minando alle fondamenta la Legge 194.  Mentre da un parte il Presidente Cirio toglie medici, ginecologi, infermieri, strumenti dai consultori sul territorio e nega di fatto l’aborto farmacologico come invece previsto dalle linee guida del Ministero della Salute, dall’altra foraggia con fondi pubblici le associazioni pro vita per mettere in atto, con personale ideologizzato, non competente e tutt’altro che preparato, una vergognosa opera  di colpevolizzazione della donna al limite di un vera e propria vessazione psicologica". 

La difesa della Legge 194 e della sua reale ed esigibile applicazione sarà uno dei temi dell' Asti Pride 2024, annuncia l'associazione. 

Redazione

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A MARZO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium