Sono passati esattamente 7761 giorni dal 3 aprile 2003, giorno in cui l'ultimo Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, è arrivato in visita ad Asti.
In questi 21 anni Asti è cambiata, è cambiata l'Italia, ma il fascino di una visita presidenziale è rimasto immutato. Il 3 aprile è una data che rimarrà impressa nella memoria storica della città che a breve si arricchirà di un nuovo capitolo, la visita di Sergio Mattarella.
Quel giorno, il Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, e la Signora Ciampi, Franca Pilla, hanno visitato la città, lasciando un segno indelebile nel cuore dei cittadini.
La giornata iniziò con l'atterraggio all’aeroporto di Torino-Caselle, come accadrà anche oggi. Da lì, il Capo dello Stato e la Signora Ciampi si sono recati ad Asti, (arrivarono con il corteo presidenziale, e non in elicottero) dove furono accolti dal Prefetto, Bruno d’Alfonso.
Una volta giunti alla Prefettura di Asti, il Presidente della Repubblica procedette alla firma dell’Albo d’Onore del Comune di Asti, alla presenza delle massime autorità locali, all'epoca il sindaco Vittorio Voglino e il presidente della Provincia, Roberto Marmo.
Successivamente, il Presidente e la Signora Ciampi si recarono a piedi al Teatro Alfieri per tenere il discorso, non prima di aver assistito ad una breve esibizione degli sbandieratori del Palio di Asti.
"Restringendo ancora l'obiettivo a un panorama a noi più vicino, ricordiamo che se, a livello Provinciale, ognuno fa la sua parte per risolvere i problemi del territorio; se ognuno si dà da fare per costruire un'economia locale forte e una società responsabile - disse all'epoca il Capo dello Stato - se ognuno agisce, per la parte che gli compete, per creare rapporti di cooperazione fra le varie sedi dell'amministrazione, ciascuna facendosi carico delle sue responsabilità, allora la gran macchina dell'economia nazionale funzionerà anch'essa a pieno ritmo. Se la Provincia è sana, l'Italia è sana. E la Provincia è sana".
Già allora si affacciano i fantasmi della de- industrializzazione: "Vi siete lasciati alle spalle la fase di una industrializzazione dominante, che aveva come naturale polo d'attrazione Torino; che aveva portato anche all'abbandono della coltivazione di parte dei vostri territori; e che è poi entrata in una fase di crisi - continuò Ciampi - Qualcuno mi ha detto: "dalla disgrazia, abbiamo costruito una fortuna". Non è un caso se la "filiera del vino", come la si definisce, ha saputo autoriformarsi e ha condotto alla crescita di una industria enologica ad alta tecnologia - il cosiddetto "indotto del vino" - che può giustamente essere giudicata "all'avanguardia nel panorama mondiale". La vostra enomeccanica può vantarsi di essere diventata una struttura industriale di punta nel panorama nazionale e internazionale, forse ancora "piccola ma molto avanzata", e dimostra di essere capace di espandersi anche al di fuori del settore vinicolo".
Dopo l’incontro con le Autorità politiche, civili e militari ed i sindaci della Provincia di Asti, il ritorno in Prefettura, dove Ciampi pranzò con i rappresentanti locali del mondo istituzionale ed imprenditoriale.
Una assonanza con il programma odierno: anche quel giorno, nel pomeriggio, il Presidente e la Signora Ciampi incontrarono Marco Goria e Paola Goria, figli dell’ex Presidente del Consiglio dei ministri, oltre al vescovo di Asti, Francesco Guido Ravinale, e gli esponenti delle organizzazioni sindacali provinciali.
La giornata si concluse con un incontro con gli esponenti di Ethica (Scuola di Etica - Per uomini di impresa), durante il quale gli venne consegnato il “Premio Ethica” alla Società Europea di Cultura.
Alle 19, il Capo dello Stato e la Signora Ciampi, preso congedo dal Prefetto di Asti, lasciarono Asti per recarsi ad Alessandria, chiudendo così una giornata storica per la città di Asti.