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Cronaca | 26 maggio 2024, 10:40

"Quegli appalti erano regolari": assolti l'ex dirigente comunale e tutti gli altri imputati

Cadute le accuse contro Vincenzo Carafa e vari imprenditori accusati a vario titolo di abuso d’ufficio, corruzione, turbativa d’asta e truffa

"Quegli appalti erano regolari": assolti l'ex dirigente comunale e tutti gli altri imputati

Al termine di un processo che li ha visti imputati per diverse accuse legate alla gestione di appalti pubblici, l’ex segretario comunale Vincenzo Carafa e gli altri imputati del procedimento sono stati tutti assolti dal Tribunale di Asti con formula piena: il fatto non sussiste.

Una sentenza che ha spazzato via i capi d’accusa contestati agli imputati, chiamati a rispondere di abuso d’ufficio, corruzione, turbativa d’asta e truffa in relazione all’installazione di impianti di videosorveglianza e reti wi-fi nelle zone isolate, oltre a piccoli lavori per manutenzioni nei Comuni per i quali operava Carafa.

Ed è per l’appunto la figura del dirigente pubblico quella ritenuta centrale dagli inquirenti: ex segretario comunale in diversi paesi dell'Astigiano, all'epoca delle indagini (ovvero nel 2019) il 58enne ricopriva incarichi di responsabilità in enti sovracomunali come la Comunità delle Terre dei Vini e Tartufi e la Comunità Colline tra Langa e Monferrato, gestendo le procedure per l'affidamento di appalti. Carafa, inoltre, era anche presidente della squadra di rugby astigiana. 

Questi due aspetti della sua vita si sarebbero intersecati, secondo l’accusa, nel momento in cui il dirigente avrebbe dispensato incarichi e appalti in cambio di sponsorizzazioni al club rugbistico, favorendo alcune imprese con gare "confezionate" ad hoc. 

Oltre a Carafa, difeso dall'avvocato Pier Paolo Berardi, il processo aveva coinvolto diversi imprenditori locali, come Fausto Icardi (New Tech Informatica), Fabio Forestiero (Coop Macondo), Claudio Deferro (DRC Costruzioni ed Edilcostruzioni Riviera) e Alberto Rossello (Rossello Costruzioni), assistiti tra gli altri dagli avvocati Mario Morra, Alberto Avidano, Giuseppe Vitello, Chiara Pescarmona, Mauro Vaccaneo, Luigi Giorno e Mario Gebbia.

Quelle gare d’appalto, ha invece sentenziato il Tribunale, erano regolari e del tutto sconnesse rispetto alle sponsorizzazioni del club rugbistico, motivate esclusivamente da comune passione e dalla volontà di supportare una delle società sportive astigiane che ormai da anni va distinguendosi positivamente per i risultati ottenuti sui campi.

“La sentenza ha accertato la totale linearità dei comportamenti di Carafa, che ha sempre operato nell'interesse dei Comuni", ha sottolineato l’avvocato Berardi. Soddisfazione per il pronunciamento assolutorio è stata espressa anche dagli avvocati Vaccaneo e Giorno, difensori di Deferro ed Edilcostruzioni Riviera: "Le sponsorizzazioni erano mosse dalla comune passione per il rugby, non da secondi fini".

Redazione

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