Hanno destato molto scalpore, tra fedeli e non, le affermazioni di Papa Francesco sull'omosessualità nella Chiesa.
Durante una visita informale alla Conferenza Episcopale Italiana il 20 maggio, Papa Francesco avrebbe chiesto in modo netto di non ammettere uomini omosessuali nei seminari per la formazione dei sacerdoti. Il Pontefice avrebbe usato un termine offensivo, "frociaggine", per riferirsi alla presunta presenza di troppi seminaristi omosessuali. Molti giornali riportano come la parola "frociaggine" sia stata usata in maniera un po' inconsapevole dal Pontefice, non essendo di madrelingua italiana, non pesando a sufficienza il significato denigratorio dell'espressione.
La questione dell'ammissione di persone omosessuali nei seminari è però dibattuta da tempo nella Chiesa cattolica. Da un lato, ci sono molti sacerdoti e vescovi gay, dall'altro la Chiesa ha spesso attribuito gli abusi sessuali di alcuni membri del clero alle loro "devianze" omosessuali.
In Italia, i vescovi stavano discutendo di emendare il regolamento dei seminari per renderlo più permissivo verso i candidati con tendenze omosessuali, purché rispettassero il celibato. Ma le parole del Papa sembrano andare in direzione opposta, esprimendo preoccupazione per sacerdoti che potrebbero "vivere una doppia vita".
Come era lecito aspettarsi, sono dure le prese di posizioni anche da parte di diversi esponenti della comunità LGBTQIA+ astigiana nei confronti del Papa: "Finalmente cade il velo di ipocrisia. - attacca l'attivista Patrizio Onori, già presidente di Asti Pride, che si spinge a chiedere la revoca della cittadinanza onoraria, conferita nel 2022 in occasione della visita del pontefice - Finalmente esce allo scoperto ciò che pensa realmente Bergoglio. Dall’ipocrisia del “chi sono io per giudicare” alla verità del 'c’è troppa frociaggine nei seminari'. Bergoglio si mostra per quello che realmente è: un misogino (di qualche giorno fa l’ennesimo no delle donne nel diacono), un omofobo (fissato con la fantomatica teoria gender) nonché l’incarnazione del più triviale sistema patriarcale. Scegliere quel brutto termine vuol dire avere il consapevole obiettivo di alimentare lo scherno, il dileggio, lo sbeffeggio, l’odio verso le persone omosessuali".
"Il Papa progressista - prosegue Onori - si rivela semplicemente il capo di una delle religioni più conservatrici e reazionarie del mondo come è sempre stato. C’è da stupirsi? No affatto, almeno io non lo sono. Per me e per la maggioranza della comunità lgbtqi+ il Papa rimane uno dei tanti avversari politici. Mi immagino però come dovranno sentirsi i cattolici lgbtqi+ ed i centinaia di politici/attivisti/pacifisti pseudo progressisti che ogni tre per due si riempiono la bocca citando parole del Papa.
Proposta alla Giunta Comunale ed ai consiglieri, gli togliamo la cittadinanza onoraria di Asti?"