/ Attualità

Attualità | 13 dicembre 2024, 08:01

“Oltre le mura”: una finestra tra carcere e città. In un convegno progetti e prospettive [VIDEO]

“La pena deve essere certa, ma deve essere altrettanto certa la possibilità di recupero”, riflette un detenuto

Ieri, giovedì 12 dicembre, al Cpia1 di Asti, si è tenuto il convegno “Oltre le mura. Il carcere di Asti e le attività trattamentali: progetti, esperienze e prospettive”, rientrante nel “Progetto Ben-Essere”, gestito dall’Associazione Effatà OdV e presentato dalla Caritas Diocesana. 

“La pena deve essere certa, ma deve essere altrettanto certa la possibilità di recupero”, queste sono le parole scritte da uno dei detenuti della Casa di reclusione d’Asti all’interno del progetto editoriale “Gazzetta dentro” e riportate da Domenico Massano, esponente del direttivo associazione Effatà e moderatore dell’appuntamento, per introdurre il convegno  e per ricordare l’importanza della funzione rieducativa della pena, come è previsto dall’Articolo 27 della Costituzione Italiana.

Dopo i saluti istituzionali da parte di Monsignor Marco Prastaro, vescovo di Asti, di Bruno Mellano, Garante regionale dei detenuti e di Giuseppina Piscioneri, direttrice Casa di reclusione A. S. di Quarto d’Asti, il convegno è proseguito con la presentazione del “Progetto Ben-Essere. Lavorare per ridare speranza a chi non ha speranza”, a cura della vicepresidente dell’Associazione Effatà Daniela Borsa e del direttore della Caritas Beppe Amico

“Questo progetto, grazie alla spinta della Caritas Diocesana, nasce dal basso: si è partiti dall’osservazione e dall’interpretazione delle esigenze dei detenuti ad opera dei volontari”, ha ricordato Daniela Borsa, elencando le differenti iniziative che il progetto ha permesso di attuare: dal supporto psicologico all’attività fisica, dall’aiuto formativo all’inserimento nel mondo del lavoro, attraverso realtà come il Consorzio CO.AL.A. e la Cooperativa La Strada. 

"Abbiamo individuato obiettivi importanti - continua Borsa - il lavoro (attivando tirocini), il benessere in generale, quello culturale ma ci sono anche aspetti più pratici, dare aiuto a chi non ha mezzi; alcuni arrivano senza proprio nulla. Abbiamo cercato di coinvolgere anche giovani del territorio perché portino idee nuove e si confrontino con le persone all'interno. I detenuti hanno bisogno di sentirsi utili".

Realtà all'interno del carcere

Differenti sono state le realtà che hanno partecipato alla tavola rotonda e che, in collaborazione con la direzione dell’istituto, portano avanti da anni la promozione e lo svolgimento di numerosissime attività con e per le persone detenute.

 Beppe Passarino, segretario di Effatà, ha presentato molteplici progetti,  Silvana Nosenzo, Agar Teatro, ha illustrato il laboratorio “Teatro oltre”, nome scelto dagli stessi detenuti per indicare la necessità di andare al di là delle sbarre, con lo scopo di recuperare il proprio vissuto. Anche per il prossimo anno sarà in programma la rappresentazione di uno spettacolo teatrale realizzato dai detenuti. 

Successivamente ai saluti dell’assessora all'Istruzione, Loretta Bologna, delegata dal sindaco di Asti Maurizio Rasero, e della rappresentante dell’Ufficio scolastico regionale Antonietta Centolanze, sono intervenuti Davide Bosso, dirigente CPIA 1 Asti, Giorgio Marino, dirigente IIS G. Penna e Eliana Mele, direttrice Casa di carità Arti e mestieri, per esporre la propria partecipazione all’erogazione di un grande numero di corsi di formazione all’interno del carcere. 

Diverse le realtà che si occupano delle opportunità lavorative per i detenuti come Luca Di Giandomenico, amministratore del Consorzio CO.AL.A, specializzato dal 2012 nell’offrire percorsi di orientamento e accompagnamento al lavoro per persone appartenenti a categorie fragili. All’interno degli istituti penitenziari CO.AL.A è una delle realtà che offre il servizio Sportello Lavoro Carcere, ideato dalla Regione Piemonte per creare un ponte tra la detenzione e il mondo del lavoro. 

 Davide Gioda ha presentato la Cooperativa La strada, inizialmente nata per sostenere servizi residenziali e diurni rivolti a minori, famiglie e anziani e che negli anni si è avvicinata alla Casa di Reclusione di Asti con progetti di inserimento lavorativo. 

In conclusione del convegno sono stati illustrati due ulteriori progetti collegati alla formazione lavorativa dei detenuti. 

Glievitati”, a cura di Davide Danni, presidente Panatè cooperativa sociale, prevede l’apertura all’interno del carcere di laboratori di panificazione con l’obiettivo di incrementare il numero di detenuti occupati . 

La “Legge Smuraglia all’opera”, progetto a cura di Roberto Brocato, presidente 1 Out, ha come obiettivo la collaborazione con gli istituti penitenziari nell’ambito della digitalizzazione di archivi allo scopo di favorire l’inserimento dei detenuti nel mondo del lavoro. Testimone dell’esito positivo di tale iniziativa è stato Franco Moscato, che ha riportato la sua esperienza, concludendo così il suo intervento: “L’unica cosa certa nella vita, è che non farò mai più un reato”.

 

Virginia Carotta

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A SETTEMBRE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium