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Cultura e tempo libero | 13 maggio 2025, 09:31

Inaugurato a Camerano Casasco il murales "Il delfino di Camerano": un ponte tra arte e paleontologia

Il murales si estende per circa 50 metri quadri lungo cinque arcate in mattone e racconta la storia del territorio

Inaugurato a Camerano Casasco il murales "Il delfino di Camerano": un ponte tra arte e paleontologia

 Un’inedita fusione tra passato e futuro, tra scienza e creatività, ha preso forma a Camerano Casasco con l’inaugurazione del nuovo murales “Il delfino di Camerano”. L’iniziativa, promossa dal Comune con il patrocinio del Parco Paleontologico Astigiano e il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo nell’ambito del bando Next Generation You – Seconda edizione, rappresenta un esempio virtuoso di come l’arte urbana possa raccontare il territorio e le sue storie più sorprendenti.

Il murales, realizzato dall’artista Alessandro Scapinelli con la collaborazione di Iacopo Pesenti, si estende per circa 50 metri quadri lungo cinque arcate in mattone, in un punto di forte passaggio presso il giardino comunale. L’opera si inserisce nel più ampio progetto “Street Art sulle colline del mare”, dedicato a reinterpretare il patrimonio paleontologico delle colline astigiane attraverso interventi artistici diffusi in vari comuni, tra cui Cortandone, Settime, Monale e Castellero.

Un'opera che racconta la storia antica del territorio

Il murales trae ispirazione dal celebre ritrovamento dell’Hemisyntrechelus cortesii, il cosiddetto “delfino fossile di Camerano”, scoperto l’8 maggio 1891 in località Riero. Proprio da quel giorno, come ricorda il pannello didattico realizzato dal Museo Paleontologico di Asti, ebbe inizio la storia che avrebbe portato alla valorizzazione di uno dei più completi scheletri del Pliocene esistenti al mondo, oggi tra i pezzi simbolo e mascotte del museo astigiano.

"Questa inaugurazione segna non solo un momento di grande valore per Camerano ma anche una nuova modalità di comunicare la nostra storia, rendendo la cultura accessibile e visibile a tutti, ogni giorno" ha dichiarato Francesco Porzio, assessore alla Cultura del Comune.

Grande attenzione è stata posta nella scelta dell’artista e nello stile comunicativo adottato. L’opera, vivace e immediata, parla soprattutto ai più piccoli, che dai giochi del giardino comunale potranno incuriosirsi ai “grandi delfini colorati” e imparare, attraverso l’arte, a conoscere il loro territorio e il suo passato:

"Volevamo un segno che trasmettesse molto con poco, visibile ma non invasivo, in grado di incuriosire i bambini e accompagnare la crescita culturale della comunità", ha spiegato ancora Porzio.

"Lo scheletro di Hemisyntrechelus cortesii non è solo un fossile: è un testimone prezioso di un’epoca in cui queste colline erano sommerse dal Mare Padano. La street art ci permette di raccontare questa storia in modo diretto e universale", sottolinea Alessandra Fassio, paleontologa del museo.

Le immagini, ispirate alla X-ray art delle grotte australiane, alternano la figura vivace e simbolica del delfino a quella scheletrica, in un suggestivo gioco di trasparenze che evoca al contempo la vita e la memoria fossile. Il colore di fondo richiama quello delle sabbie da cui affiorano i reperti, mentre il contrasto tra il giallo e il rosso mattone sottolinea le peculiarità dell’architettura locale.

Alla valorizzazione artistica si aggiunge un importante intento educativo: accanto al murales, un pannello didattico approfondisce la storia della scoperta e le peculiarità del fossile, avvicinando il pubblico alle meraviglie custodite dal territorio dell’Astigiano, una vera “terra di fossili”.

Redazione

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