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Attualità | 27 maggio 2025, 08:33

Peste Suina Africana: nessuna carcassa infetta rinvenuta nelle Aree protette astigiane

Per due giorni la settimana, sono stati battuti sistematicamente 25 km² di territorio, distribuiti su 9 Comuni

Peste Suina Africana: nessuna carcassa infetta rinvenuta nelle Aree protette astigiane

Nessuna carcassa infetta da peste suina è stata rinvenuta nelle Aree Protette Astigiane dopo oltre 25 km² di territorio battuto in 9 Comuni. A comunicarlo è il Parco Paleontologico che spiega: "La gestione faunistica è considerata attualmente la priorità dall’Ente Parco Paleontologico Astigiano, vista la situazione emergenziale nella quale da ormai diversi anni si trova il territorio Astigiano a seguito del diffondersi dell’epidemia di Peste Suina Africana (PSA). Il Parco è consapevole di avere un ruolo rilevante nella gestione della malattia e del rallentamento dell’ondata epidemica, essendo i soggetti preposti alla gestione faunistica che più hanno a cuore la tutela dell’ambiente, con i suoi equilibri ecologici oscillanti a causa delle continue trasformazioni degli ambienti naturali, e la biodiversità in generale, pur gestendo solo il 3% del territorio Provinciale, che scende all’1,47% considerando solo i Parchi e le Riserve Naturali (nelle Aree Natura 2000 l’attività venatoria è consentita e non si applica 'il piano di contenimento della sp. cinghiale')" .

La gestione del cinghiale è una pratica complessa il cui grado di efficacia è in buona parte dipendente dalla disponibilità di una adeguata conoscenza delle caratteristiche della popolazione presente (consistenza, distribuzione, parametri demografici). Il tutto è reso ancor più complesso dalla presenza della PSA che con le sue promesse di seria minaccia per un intero comparto produttivo, quello della filiera suinicola non solo nella Provincia di Asti, ma dell’intera Regione Piemonte, ha già causato ingenti danni economici, etici e gestionali.

Proprio per questo motivo a partire da metà marzo 2025 il Parco ha iniziato una intensa attività di monitoraggio finalizzata alla ricerca attiva rinforzata nei territori dei comuni ricadenti in Area Naturale Protetta e in Zona CEV (Controllo Espansione Virale).

Si è conclusa da pochi giorni infatti, con esito positivo, la campagna di sorveglianza attiva nelle Aree Naturali Protette dell’Astigiano. Per due giorni alla settimana, sono stati battuti sistematicamente 25 km² di territorio, distribuiti su 9 Comuni, in gran parte coincidenti con il Parco. Un’azione intensa e capillare che, in una delle giornate di ricerca, ha visto anche l’impiego di cani molecolari messi a disposizione dalla cabina di regia del Commissario Straordinario alla PSA.

Il risultato? Nessuna carcassa infetta rinvenuta. Un dato importante, che consente di escludere – per ora – la presenza del virus in quest’area e fornisce un’informazione cruciale per orientare la governance del fenomeno in chiave sia preventiva che strategica.

Fondamentale è stata la sinergia tra Enti che ha permesso all’Ente Parco, pur con un organico di soli 4 Guardiaparco, di superare le difficoltà operative e realizzare l’intervento su vasta scala. L’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta (IZSPLV) ha individuato i quadranti prioritari da monitorare, l’ASL AT – Servizio Veterinario Sanità Animale Area A ha curato il coordinamento istituzionale, mentre l’Esercito Italiano ha garantito uomini, mezzi e supporto operativo sul campo. Il tutto con il supporto logistico dell’Ufficio Tecnico dell’Ente Parco.

“Lo scopo principale della sorveglianza attiva – spiega Federico Imbriano, funzionario di vigilanza del Parco – è escludere la presenza del virus o, qualora presente, procedere all’immediata rimozione e smaltimento delle carcasse, evitando nuovi focolai. Si tratta di un’attività chiave sotto il profilo epidemiologico, utile anche per fornire al Commissario Straordinario dati indispensabili per eventuali deroghe alle azioni di depopolamento nelle aree oggetto di sorveglianza intensificata. A nome dell’Ente, ringrazio sentitamente l’Esercito e i colleghi del Servizio Veterinario Area A per l’impegno, la competenza e la dedizione dimostrata.”

Un impegno collettivo e una buona notizia per la tutela del territorio e della biodiversità: così le Aree Protette Astigiane continuano a essere in prima linea nel contrasto alla PSA

Redazione

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