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Politica | 22 luglio 2025, 12:43

Casa del Teatro a rischio chiusura, Miravalle accusa: “Si cancella un pezzo di identità di Asti”. Rasero: "È già in campagna elettorale"

Scontro in consiglio comunale sul futuro degli spazi di via Scarampi. L’assessore promette dialogo, ma la minoranza attacca: “Così si condanna la cultura astigiana”

Casa del Teatro a rischio chiusura, Miravalle accusa: “Si cancella un pezzo di identità di Asti”. Rasero: "È già in campagna elettorale"

La chiusura della Casa del Teatro di via Scarampi ad Asti si sta trasformando in un caso politico e culturale. Dopo l’interpellanza della minoranza, il consiglio comunale si è acceso di fronte alle prospettive di sfratto dalla storica sede che da quindici anni ospita laboratori, spettacoli e attività formative rivolte a giovani e adulti.

L’assessore alla Cultura Paride Candelaresi ha spiegato le ragioni tecniche della decisione: “I locali, ricavati dall’ex palestra della scuola Gatti, non rispettano più le più recenti norme su sicurezza, statica e luminosità. La Regione Piemonte ha inserito l’abbattimento dell’edificio nel suo piano di investimenti: la ristrutturazione prevede il recupero dell’area per fini scolastici e non culturali.

Candelaresi ha aggiunto: “So che la perdita di questo spazio è un momento negativo per la cultura cittadina, ma abbiamo fatto tutto il possibile per garantire almeno la naturale scadenza della concessione. Assicuriamo il massimo impegno per minimizzare le ripercussioni e offrire soluzioni alternative: la Casa del Teatro riceverà importanti lavori di recupero e lo Spazio Kor è oggetto di una concessione stipulata a luglio del 2024 con durata triennale".

Le parole dure di Michele Miravalle

Dura la replica del consigliere Michele Miravalle, tra i firmatari dell’interpellanza: “Non possiamo accettare che Asti perda per sempre uno degli spazi più vivi e formativi. Qui sono cresciute generazioni di attori, artisti e creativi: cancellare la Casa del Teatro dal panorama cittadino significa cancellare un pezzo della nostra identità culturale. Non si tratta di una semplice gestione burocratica degli spazi – ha accusato –, ma di una vera e propria amputazione della vitalità artistica cittadina.

Miravalle ha rincarato: “In questi anni Asti si è già vista sottrarre troppi luoghi di aggregazione culturale: questa scelta rischia di impoverire ancora di più un tessuto sociale, già fragile. Chiediamo chiarezza sugli spazi alternativi e sulle intenzioni reali dell’amministrazione: la città non può permettersi di perdere così facilmente un’esperienza che ha dato tanto al territorio.”

Dialogo aperto, ma clima incandescente

Candelaresi ha confermato che il dialogo con i gestori dello spazio rimane aperto e che si sta lavorando per soluzioni che consentano alla Casa del Teatro di proseguire altrove le sue attività, ma molto dura è stata la reazione del sindaco, Maurizio Rasero verso il consigliere Miravalle, accusandolo di strumentalizzazione: "È già in campagna elettorale. Ogni argomento, anche se grave, viene usato solo per dire che voi avreste fatto meglio. Ma chi solleva queste polemiche – ha detto rivolto a Miravalle – non ha nemmeno vissuto la città, non c’era mai in quello spazio prima d’ora, ci viene solo perché deve commentare per l’interpellanza del giorno. Raccontate storie che non stanno in piedi: lì non sarà costruito nessun parcheggio, avete letto male le carte, si tratta semplicemente di una via di fuga per motivi di sicurezza. Quella struttura è ormai in condizioni al limite dell’agibilità e, dopo la vostra interpellanza, se qualcuno andasse a controllare domani mattina rischieremmo una chiusura immediata. Non si possono ospitare così tante persone in quelle condizioni".

Rasero insiste: "Non c’è nessun diritto a vita su uno spazio pubblico: arrivata la scadenza si guarda chi presenta il miglior progetto. Non abbiamo mai chiesto ai gestori di lasciare prima del dovuto: anzi, abbiamo fatto il possibile per ritardare i lavori e consentire agli operatori di completare tutte le attività. Ma qui qualcuno racconta balle e inventa sempre storie per gettare fango sulla città. Siamo pronti a dialogare per delle soluzioni, ma chi preferisce fare polemica o farsi bello davanti ai cittadini non aiuta nessuno. Sappiate che se capitasse qualcosa in quello stabile, oggi, sareste proprio voi, che gridate allo scandalo, a rischiare conseguenze più gravi per aver insistito a rimanere in uno spazio pericoloso".

Betty Martinelli


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