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Sport | 01 agosto 2025, 18:20

La pallavolista Asja Cogliandro licenziata dal suo club perchè incinta: solidarietà da parte dell'olimpionica astigiana Alice Sotero

Licenziata dal Perugia dopo aver comunicato la gravidanza. Il commento dell'azzurra: “Spero che Asja possa dimostrare di essere un’ottima madre e un’eccellente pallavolista anche dopo la gravidanza!”

Alice Sotero con sua figlia Ginevra (Ph: MerfePhoto)

Alice Sotero con sua figlia Ginevra (Ph: MerfePhoto)

Essere donna, atleta, madre. Tre identità che dovrebbero potersi intrecciare armoniosamente e invece, ancora oggi, si scontrano con una realtà troppo spesso ostile. Lo sa bene la pallavolista Asja Cogliandro, centrale della squadra di A1 Black Angels Perugia, che ha denunciato una situazione tanto grave quanto purtroppo frequente: l’allontanamento dal club dopo aver comunicato di essere incinta.

Il direttore sportivo era inizialmente contentissimo, mi ha abbracciata – racconta Asja – ma poi, in un attimo, tutto è cambiato. Pressioni, richieste di lasciare casa, di restituire le mensilità già ricevute. Fino a un secco: ‘Devi andare via’.

Cogliandro, 29 anni, aveva firmato il rinnovo pochi mesi prima, dopo la promozione dalla A2. Ma a gennaio, quando scopre di essere incinta e lo comunica alla società, si ritrova improvvisamente esclusa. Nessuna reale apertura a soluzioni alternative, nemmeno quando propone di rimanere con incarichi amministrativi: “Tra ciò che proponevano e il mio contratto mancavano 12 mila euro: ma la cifra, in confronto alla violenza psicologica subita, è secondaria”, ha denunciato pubblicamente.

La Lega Pallavolo Serie A Femminile, tramite il presidente Mauro Fabris, ha espresso rammarico per quanto accaduto, definendo la maternità “una cosa bellissima” e auspicando maggiori tutele, ma è evidente come il problema sia strutturale. “ Qualcosa è stato modificato ma non basta – ribadisce Asja –. Se accettiamo i compromessi, non sarò l’ultima. È ora di dire basta”.

Da Asti, il volto di un’Italia diversa: Alice Sotero, mamma e olimpionica

C’è però un’Italia che sa ancora tutelare e valorizzare le sue atlete, anche quando diventano madri. Un esempio arriva da Asti, dove la pentatleta Alice Sotero, sportiva olimpionica azzurra ha saputo coniugare carriera e maternità con il pieno supporto delle Fiamme Azzurre e del Coni.

Quando sento storie come quella di Asja rimango sempre sorpresa, anche se ormai non dovrei più – commenta Alice Sotero –. Io sono stata fortunata: nessuna pressione durante la gravidanza né nel post parto. Le Fiamme Azzurre mi hanno tutelata e il Coni mi ha sostenuta con una borsa di studio, grazie alla quale ho potuto portare mia figlia Ginevra con me durante le gare.”

Un equilibrio possibile, non un’utopia, che dimostra quanto lo sport italiano abbia le risorse per offrire un modello sostenibile anche per le atlete-madri: “Le donne, dopo il parto, possono rendere anche più di prima – aggiunge l'azzurra –. Spero che Asja trovi un nuovo club che le permetta di dimostrare il suo valore, sia come madre che come atleta.”

Riccardo Bracco

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