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Cultura e tempo libero | 05 agosto 2025, 18:00

"Monfrà Stories" fa tappa a Capriglio con l'episodio dedicato a Marina Cappellino

Venerdì 8 agosto proiezione all'aperto e visita serale al Museo di Mamma Margherita per scoprire il valore del gesso nell'architettura monferrina

Dopo il successo del primo appuntamento ad Aramengo, che ha visto quasi un centinaio di spettatori accorrere per l’episodio su Beppe Moiso, Monfrà Stories arriva a Capriglio con una nuova serata all’aperto che celebra le storie, i mestieri e il patrimonio culturale del Monferrato.

Il secondo episodio della docuserie, realizzata da Roundwood Studios, sarà proiettato venerdì 8 agosto alle ore 21 in Piazza Mamma Margherita. Protagonista della puntata è Marina Cappellino, architetta ed esperta di gesso originaria di Cocconato, figura di spicco nel recupero delle antiche tecniche costruttive tipiche del Basso Monferrato. Il suo lavoro, raffinato e appassionato, permette di riscoprire un sapere artigianale che può ancora ispirare un’edilizia più sostenibile, radicata nel territorio.

Il dialogo tra passato e futuro

A seguire, interverrà Elena Gallizio, giovane restauratrice piemontese, che offrirà il suo punto di vista sul valore della conservazione del patrimonio architettonico locale, affrontando curiosità e approfondimenti sul tema del restauro e della valorizzazione. La serata assume un significato particolare: Marina Cappellino non potrà essere presente perché impegnata all’estero, ma – come raccontano gli autori – ha voluto che questa occasione diventasse simbolicamente un passaggio di testimone a una nuova generazione di restauratrici.

Sono eventi importanti, non solo perché parlano di persone che fanno la differenza ma anche perché mettono in luce le bellezze del nostro territorio” ha dichiarato Tiziana Gaeta, sindaca di Capriglio.

L’evento si svolgerà simbolicamente di fronte al Museo di Mamma Margherita, che per l’occasione resterà eccezionalmente aperto in orario serale per una visita speciale. Il museo, che racconta la vita della madre di Don Bosco, è stato negli anni valorizzato proprio grazie alla visione e all’impegno di Marina Cappellino.

Un progetto indipendente nato dal basso

Questo è un progetto che abbiamo ideato io e il mio collega Leonardo, che fa il filmmaker. Lui si occupa di regia, montaggio, fotografia e video, mentre io seguo la parte più gestionale come le grafiche e la promozione” racconta Chiara Gianusso, produttrice esecutiva e cofondatrice di Roundwood Studios.

L’idea è nata quasi per caso, spiega Gianusso: “La nostra idea è iniziata un po’ per pazzia: volevamo promuovere il territorio del Monferrato. Io sono torinese, mi sono trasferita a Cunico, mentre Leonardo è nato e cresciuto a Passerano Marmorito. Siamo tutti e due sulla trentina e ci siamo incontrati l’anno scorso: da lì è nato tutto”.

Monfrà Stories è una scommessa condivisa, realizzata in modo totalmente indipendente, senza partner né sponsor. “Abbiamo investito tempo, denaro e anche tanta benzina ma ci crediamo molto. I nostri episodi durano massimo 15 minuti e raccontano il territorio attraverso persone che spesso non sono celebrate come meriterebbero, ma che portano avanti mestieri anche non convenzionali con grande valore umano e culturale”.

La scelta di raccontare il Monferrato partendo dal Basso Monferrato non è casuale: “Abbiamo girato ad Aramengo, Capriglio, Cocconato e molti altri posti. Il nostro obiettivo è cercare di far apprezzare il territorio a chi ci vive già, ai paesi limitrofi, a Torino e ad Asti. Perché quando vedi casa tua raccontata così, è diverso”.

Una narrazione autentica del territorio

Ogni episodio è pensato come un piccolo scrigno di memoria, passione e futuro. “Chiudiamo sempre con una sorta di chiamata alle armi per i giovani. Perché questi mestieri possono essere uno sbocco professionale, e perché è importante che certi valori non vadano perduti” prosegue Gianusso.

È tutto molto genuino, alla gente piace. Noi stiamo sacrificando l’estate per portare in giro il progetto, raccogliere pubblico, e poter poi dire: noi pubblico ce l’abbiamo, che vogliamo fare?”.

Monfrà Stories punta infatti a una seconda fase produttiva, con altri sei episodi in programma e una campagna di crowdfunding prevista per ottobre, insieme alla ricerca di sponsor e fondi. “Siamo due partite IVA, non un’associazione. Questo ci ha esclusi da molti bandi, ma stiamo comunque parlando con film commission e realtà locali. E abbiamo iniziato a raccogliere lettere di interesse dal pubblico, per dimostrare che c’è partecipazione vera”.

La mostra a Piovà Massaia

In parallelo alla docuserie, fino al 15 ottobre 2025, è visitabile anche una mostra multimediale presso l’Associazione Fra Guglielmo a Piovà Massaia, allestita nello storico Cinema Parrocchiale Piemonte all’interno del Palazzo dei Conti Ricci. Qui i visitatori possono vedere i trailer dei primi episodi, una galleria fotografica e un’installazione partecipativa in cui ogni ospite è invitato a lasciare un proprio segno.

Il viaggio di Monfrà Stories prosegue con altri episodi ambientati tra le province di Asti e Torino. Dopo Capriglio, toccherà a Piovà Massaia e ad Aramengo, per raccontare la biodiversità con il naturalista Franco Correggia e la storia di speranza e memoria di Franco Dal Bello, restauratore che ha dedicato il restauro, da lui stesso compiuto, della chiesa di Sant’Anna alla figlia Michela, venuta a mancare prematuramente.

L’ingresso all’evento è gratuito.

Francesca Mezzogori

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