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Attualità | 22 agosto 2025, 17:12

Il "graffitaro" di piazza Statuto:, quando la protesta civile si fa arte di strada: "Aggiustatemi"

Ad Asti un anonimo cittadino trasforma la segnaletica abbandonata in denuncia sociale, tra ironia e disperazione urbana

Il cartello comparso in piazza Statuto

Il cartello comparso in piazza Statuto

In piazza Statuto, nel salotto di Asti, va in scena da mesi un piccolo teatro dell'assurdo. Protagonista una centralina fuori uso con cavi divelti, "protetta" da circa due mesi da un cartello di divieto di accesso e una transenna diventate la tela di un anonimo artista di strada. O meglio, di un cittadino esasperato che ha trasformato la sua frustrazione in una forma di protesta tanto creativa quanto provocatoria.

L'evoluzione di una protesta: da "Aggiustatemi" a "Asti sporca"

La storia inizia qualche tempo fa con una scritta semplice e diretta sul cartello rosso di divieto: "Aggiustatemi". Un appello che suonava quasi tenero, come il lamento di un oggetto urbano abbandonato che chiedeva solo un po' di attenzione. Ma evidentemente quella prima richiesta educata non ha sortito effetti, nonostante alcuni rappresentanti dell'opposizione avessero segnalato la vicenda.

Oggi la protesta si è fatta più articolata e sarcastica. Un cartone aggiunto sotto il segnale originale recita: "ASti SPorca mi aggiustate?" accompagnato dal disegno inequivocabile di un water (Cessasti) e dalla scritta "Fate finta di capire". Il messaggio è chiaro: dalla richiesta gentile si è passati all'ironia pungente, con un tocco di volgarità che tradisce la crescente frustrazione dell'anonimo autore.

Un fenomeno che va oltre il vandalismo

Quella che potrebbe sembrare semplice vandalismo racconta in realtà una storia più profonda: il senso di abbandono che molti cittadini provano di fronte al degrado urbano e alla lentezza burocratica. Il nostro anonimo "graffitaro" non si limita a imbrattare, ma comunica, protesta, denuncia attraverso un linguaggio diretto e immediato.

La scelta di utilizzare proprio la segnaletica stradale come supporto per il messaggio non è casuale: si tratta di trasformare un simbolo dell'autorità pubblica in veicolo di contestazione verso quella stessa autorità che non riesce a garantire la manutenzione ordinaria della città.

Il fenomeno non è nuovo e non è circoscritto ad Asti. In molte città italiane ed europee, cittadini anonimi utilizzano graffiti, adesivi e installazioni improvvisate per segnalare problemi ignorati dalle amministrazioni. È una forma di democrazia partecipativa dal basso, spesso più efficace di petizioni e segnalazioni ufficiali nel catalizzare l'attenzione pubblica.

Nel caso di piazza Statuto, l'evoluzione della protesta mostra una progressione interessante: dalla richiesta educata ("Aggiustatemi") alla provocazione sarcastica ("ASti SPorca"), con tanto di disegno esplicativo per chi non avesse capito il riferimento. È un crescendo di frustrazione che rispecchia probabilmente l'esperienza di molti astigiani.

"Fate finta di capire" è forse la frase più significativa dell'intera installazione. Sottintende che il problema non è la comprensione del messaggio, ma la volontà di affrontarlo. È un'accusa diretta all'indifferenza amministrativa, espressa con quella sottile ironia piemontese che sa essere più tagliente di qualsiasi invettiva.


 

B.M.

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