Si è conclusa con grande partecipazione e apprezzamento la quarta edizione della “Preghiera per la Terra”, svoltasi sabato 4 ottobre ad Antignano, in occasione della festa di San Francesco d’Assisi, patrono d’Italia e simbolo di amore per il Creato. L’evento ha chiuso il ricco programma del Mese del Creato, proponendo una serata di intensa spiritualità e profonda riflessione sull’impegno di ciascuno per la salvaguardia dell’ambiente e della vita.
La “Preghiera per la Terra” nasce attorno all’appello di Papa Francesco, che con l’enciclica Laudato si’ invita a una “conversione ecologica” e a un nuovo rapporto con la natura e con l’intera comunità umana. L’edizione 2025 ha voluto rinnovare questo messaggio, offrendo un momento di incontro tra fede, cultura e sensibilità civile.
Il Vescovo, presente alla serata, ha espresso grande apprezzamento per la qualità dei contenuti e per il valore dell’iniziativa, elogiando “la profondità dei testi, tratti dall’enciclica, e la bellezza dei canti e delle preghiere che hanno animato l’incontro”.
Nel corso della giornata si è ribadita l’urgenza di una trasformazione culturale e sociale, orientata al rispetto della vita, alla cooperazione e alla cura del Creato.
Durante il pomeriggio, prima del momento di preghiera, si è tenuta anche la presentazione del libro “L’economia della staffetta” di Roberto Cavallo, che ha offerto spunti di riflessione su un modello di sviluppo più sostenibile e solidale.
“Occorre educare alla cooperazione, all’aiuto reciproco e al rispetto di tutte le forme di vita — è stato ribadito — perché solo così potremo alleggerire la nostra pressione sugli ecosistemi e ritrovare la meraviglia per la bellezza del Creato”.
Quest’anno la Preghiera per la Terra ha ospitato anche gli interventi di Enrica Talà, teologa toscana, e di Lorenza Zambon, attrice teatrale astigiana, che hanno arricchito la serata con parole e interpretazioni di grande intensità.
La parte musicale è stata affidata a un coro interparrocchiale diretto da Katia Armosino, formato da coristi provenienti da Antignano, San Martino Alfieri, Revigliasco e Celle Enomondo, con la partecipazione di voci anche da Cisterna e Asti. Un segno concreto di unità e collaborazione tra le comunità guidate da don Marco Andina.
La Preghiera per la Terra si conferma così non solo come momento spirituale, ma anche come spazio di educazione e crescita collettiva, capace di unire credenti e non credenti attorno a un obiettivo comune: custodire la Casa comune.
“Fare cultura e sensibilizzare – è stato ricordato in chiusura – è il primo passo per cambiare. Tutti siamo chiamati a fare la nostra parte, con piccoli gesti quotidiani che, insieme, possono trasformare il mondo.”