Un'alleanza inedita e significativa quella tra agricoltori e infermieri, uniti dalla stessa preoccupazione per la salute dei cittadini. Il sindacato delle professioni infermieristiche NurSind di Asti ha deciso di scendere in campo al fianco di Coldiretti per sostenere la petizione popolare europea "Stop al cibo falso: origine in etichetta". L'obiettivo è chiaro: chiedere una legge che renda obbligatoria e trasparente l'indicazione di provenienza su tutti i prodotti alimentari in commercio.
Dopo il successo di presenze registrato nella giornata di ieri, giovedì 18 settembre, il punto di raccolta firme allestito nella 'piazza' dell'ospedale Cardinal Massaia di Asti è operativo anche oggi, venerdì 19, con orario continuato dalle 9 alle 18. Una scelta non casuale, che porta la battaglia per il vero Made in Italy proprio nel luogo simbolo della cura e della salute.
L'iniziativa, promossa a livello nazionale da Coldiretti, mira a contrastare il fenomeno del cosiddetto "fake in Italy", ovvero quei prodotti che, attraverso etichette ingannevoli, vengono spacciati per italiani pur essendo realizzati con materie prime di dubbia provenienza. Una questione di trasparenza per i consumatori e di sopravvivenza per gli agricoltori italiani. Come recita la campagna, la domanda è diretta e potente: "Sei sicura che quello che mangiano i tuoi figli non contenga schifezze?".
L'adesione del NurSind sottolinea come la qualità del cibo sia una componente fondamentale della prevenzione e della salute pubblica, un tema caro a chi ogni giorno si occupa del benessere delle persone. L'impegno degli infermieri astigiani offre un contributo prezioso per sensibilizzare l'opinione pubblica su una tematica che riguarda la vita quotidiana di tutti.
La raccolta firme non si ferma qui. I cittadini avranno tempo fino al 21 settembre per sottoscrivere la proposta di legge. Sarà possibile aderire anche presso i mercati contadini di Campagna Amica, gli agriturismi Terranostra e tutti gli uffici Coldiretti presenti sul territorio.