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Sanità | 27 settembre 2025, 11:12

Quando il tumore arriva in un contesto di fragilità: oltre 300 mila euro per supportare le famiglie dei malati

Sono 400 le famiglie del Progetto Protezione Famiglie Fragili della Rete Oncologica in Piemonte

Quando il tumore arriva in un contesto di fragilità: oltre 300 mila euro per supportare le famiglie dei malati

Una popolazione composta per il 26 per cento da over 65, il 40 per cento con almeno una malattia cronica e il 35 per cento che vive in nuclei unipersonali: sono questi i numeri che descrivono un contesto di fragilità in cui l’insorgenza di una malattia oncologica può trasformarsi in una tempesta perfetta, soprattutto in situazioni di povertà o disagio sociale. A questa sfida risponde il Progetto Protezione Famiglie Fragili (PPFF) della Rete Oncologica Piemonte e Valle d’Aosta, presentato nel corso di una conferenza in Regione.

Il modello di intervento a 360 gradi

Il progetto offre un sostegno multidisciplinare attraverso mini-equipe composte da medico, infermiere, psicologo, assistenti sociali e volontari, che operano a 360 gradi nell’assistenza, alleggerendo il carico emotivo ed economico dei caregiver. All’incontro sono intervenuti gli assessori regionali alla Sanità Federico Riboldi e alle Politiche Sociali Maurizio Marrone, il direttore di Azienda Zero Adriano Leli, i coordinatori della Rete Massimo Aglietta e Alessandro Comandone, referente del progetto, e Franco Ripa della Regione Piemonte

"La finalità – commenta l’assessore Riboldi – è costruire una rete di supporti assistenziali psicologici e sociali mirati al sostegno delle famiglie “fragili” che affrontano l’esperienza della malattia tumorale". L’assessore Marrone ha aggiunto che "questo importante progetto rispecchia il percorso di integrazione tra aspetto sanitario e sociale inserito nel nuovo piano socio-sanitario regionale".

Un progetto venticinquennale che si evolve

Nato 25 anni fa a Torino per supportare famiglie con figli malati di tumore, il progetto si è ampliato nel tempo e oggi interviene anche in casi di nuclei con minori o disabili, situazioni di separazione, disagio psichico, assenza di caregiver, povertà o barriere linguistiche e culturali. "Interveniamo con supporto psicologico gratuito, trasporto in ospedale da aree disagiate, assistenti domiciliari e supporto scolastico per i figli minori", spiega Alessandro Comandone.

I numeri e il finanziamento

Il progetto coinvolge attualmente 400 nuclei in Piemonte e circa 180 famiglie a Torino. La Regione, attraverso Azienda Zero, ha ufficializzato un finanziamento di oltre 300 mila euro. "Crediamo fermamente in questo progetto e nel suo ampliamento – ricorda il direttore Adriano Leli – tanto che si punta a incrementare il finanziamento per il 2026". Un modello che ha colto nel segno e che si propone come riferimento stabile in tutta Italia.

Alessandro Franco

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