Per capire davvero che cosa sia un castagneto, venite in val Mongia e fatevi accompagnare da Ettore. Certo resterete stupiti dai castagni centenari che vedrete, dai prati puliti e ordinati in cui essi affondano le loro radici, dal fatto che nonostante i cambiamenti climatici queste piante non solo resistano ma continuino a portare una quantità notevole di frutti, dal loro stagliarsi imponente e in qualche caso poderoso nel cielo terso.

E, infine, dalle cavità naturali alle quali i più anziani di loro nei secoli hanno dato forma, senza per questo smettere di alimentarsi regolarmente dalla terra sulla quale in autunno si creano macchie viola-chiaro di colchici. Ma a stupirvi ancora di più sarà il rapporto profondo che Ettore, in quasi settant’anni di vita, ha stabilito con questi castagni: che sono il suo mondo, i suoi interlocutori privilegiati, quelli di cui lui si prende cura e che, reciprocamente, si prendono cura di lui. Un rapporto simbiotico che si percepisce e che spiega, più di molte parole, perché sia tanto orgoglioso del fatto che i suoi figli, Marco in particolare, abbiano deciso di seguire i suoi passi.

La castagna a 360 gradi
Se a giocare un ruolo chiave in questa storia restano i castagni, ad esserne invece il protagonista è Marco Bozzolo: classe 1990, laureato in Scienze ambientali all’Università di Siena e deciso più che mai a prendere dalle mani di Ettore il testimone di Custode dei castagneti. Certo tenendo i piedi ben saldi per terra, ma anche – forse sulla falsariga degli alberi su cui ha deciso di investire – animato da un intento preciso: far crescere ad un tempo il suo territorio e il mondo della castanicoltura attraverso il rilancio di quello che per secoli è stato considerato forse il prodotto più povero offerto dalla montagna e per il quale oggi sembra invece profilarsi un’inedita possibilità di rilancio a più livelli.

Trasformare la castanicoltura in lavoro non stagionale è la sfida che Marco ha messo in campo: “Ovviamente – ci spiega – per noi resta decisiva la vendita delle castagne per gli eventi autunnali che hanno per protagonista questo frutto della terra: sagre, castagnate, fiere di paese, mercatini, manifestazioni enogastronomiche. La cura dei castagneti però richiede un lavoro molto impegnativo e sarebbe limitante pensare la castagna come esclusivamente legata a questa stagione. Così, in un’ottica di destagionalizzazione, abbiamo trovato il mulino giusto per macinare le castagne e trasformarle in farina. Ed è da quest’ultima che prendono vita, oltre che biscotti e torte, diverse linee di pasta secca: tagliatelle, gnocchi e penne. Abbiamo inoltre deciso di puntare anche su creme spalmabili, castagne sciroppate, senza dimenticare una linea cosmetica alle foglie di castagno e una birra alle castagne nata in collaborazione col birrificio Grado Plato di Chieri”.

La castagna: una sfida per il futuro
Se si pensa che a Viola a inizio Novecento erano censiti oltre 200 insediamenti di castagno, oggi quasi tutti abbandonati, la sfida di Marco non sembrerebbe avere molte chance. Eppure ci sono segnali che per il mercato della castagna ci sia un futuro: “Negli ultimi anni – continua Marco – soprattutto dalla Francia e dai paesi del Nord Europa si registra una richiesta crescente sia di prodotto fresco e secco, sia dei suoi derivati. Certo occorre incentivare questa richiesta e far conoscere il prodotto, usando tutti i mezzi: compresa l’Ape

con cui, nei weekend d’autunno, insieme alla mia compagna, per qualche anno abbiamo girato sulle sponde del lago di Ginevra a fare i “mundai”, con significativi ritorni sia sul piano delle vendite sia su quello turistico, visto che nel bel mezzo del bosco didattico allestito a Viola, abbiamo trasformato con successo un “secou” (essicatoio) in uno spazio abitativo ad uso turistico.

Credere nel futuro della castagna, oggi destinata dai suoi attuali piccoli numeri ad una marginalizzazione di fatto, significa giocare senza esitazione tutte le carte che si hanno a disposizione. Ed è proprio questo che noi, sicuri che il tempo ci darà ragione, stiamo cercando di fare”.

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Azienda: Azienda agricola Marco Bozzolo
Indirizzo: Via Castello 59 – 12070 Viola (CN)
Telefono: (+39) 338 8289845
Sito web: www.marcobozzolo.com














