/ Attualità

Attualità | 06 novembre 2025, 12:29

Inps, un territorio tra crescita e fragilità: "Più occupazione, ma cresce la precarietà"

Il rendiconto sociale 2024 evidenzia segnali positivi sull’occupazione ma anche un aumento di irregolarità e ammortizzatori. Guerrini attacca le istituzioni assenti, Rasero replica: “Serve collaborazione, non polemiche”

Le immagini della presentazione(Merphefoto)

Le immagini della presentazione(Merphefoto)

La presentazione del Rendiconto sociale 2024 della Direzione provinciale Inps di Asti, tenutasi nei locali di Astiss, avrebbe dovuto essere un momento di analisi economica e riflessione collettiva. Ma l’assenza di alcune rappresentanze istituzionali ha acceso la polemica, come ha dichiarato il presidente del Comitato provinciale Pierluigi Guerrini, lamentando l’assenza di Provincia, Regione, Prefettura e parlamentari locali.

Il sindaco Maurizio Rasero, presente all’inizio dei lavori e poi tornato a seguire la parte finale della presentazione, ha voluto chiarire in una nota: “Resto stupito dalle parole di Guerrini. La Provincia non era stata invitata, e il Comune era regolarmente rappresentato. Sarebbe stato opportuno verificare prima di parlare pubblicamente. L’Inps deve essere un ponte, non motivo di divisione”.

La fotografia sociale: una provincia che cambia volto

Secondo il Bilancio sociale 2024, la provincia di Asti conta 207.239 abitanti, di cui 105.250 donne e 101.989 uomini. Il saldo naturale resta negativo, con più decessi che nascite, ma il fenomeno migratorio contribuisce a bilanciare la demografia locale: nel 2023 si sono registrati 1.571 immigrati contro 475 emigrati, per un saldo positivo di 1.096 unità Un quadro che riflette la tenuta di un territorio piccolo ma dinamico, dove la componente straniera gioca un ruolo sempre più importante nel tessuto produttivo e nei servizi.

Mercato del lavoro: più occupazione, ma cresce la precarietà

L’occupazione cresce dal 69,8% al 70,3%, segno di un mercato del lavoro vivace. Tuttavia, aumenta anche la domanda di sussidi di disoccupazione (NASpI), passata da 5.584 a 6.244 richieste accolte.
“Non è una contraddizione – spiega il direttore provinciale Inps Fiorenzo Prato – ma il segno di un mercato più dinamico, con rapporti a termine e maggiore mobilità”.

Sul fronte degli ammortizzatori sociali, le ore di cassa integrazione sono schizzate da 168 mila a 400 mila, a causa delle difficoltà dei comparti automotive e vinicolo, penalizzati dai costi energetici e dalle incertezze sui dazi.

Imprese e vigilanza: più controlli, più irregolarità

Il 2024 ha visto un vero e proprio boom di ispezioni: da 46 nel 2023 a 201 nel 2024, con 185 aziende risultate irregolari. Gli accertamenti hanno riguardato 1.198 lavoratori e portato alla scoperta di 2,4 milioni di euro di contributi non versati e 1,35 milioni di sanzioni.
Nonostante ciò, la percentuale di DURC irregolari rimane contenuta (14,3%), in linea con la media regionale. 

Pensioni, disuguaglianze e futuro incerto

Nel 2024 in provincia sono vigenti 71.428 pensioni, con importi medi mensili di 1.388 euro per le donne e 1.802 per gli uomini, entrambi inferiori alle medie nazionali.
Il rapporto lavoratori/pensionati è destinato a scendere verso un 1:1 entro il 2050, un dato che – come ha sottolineato Guerrini – “non può lasciare indifferenti”.

Dopo la chiusura del Reddito di cittadinanza, nel 2024 l’Inps ha gestito 1.958 Assegni di Inclusione (ADI) e 271 domande di Supporto Formazione Lavoro (SFL), misure che uniscono sostegno economico e politiche attive per l’occupazione.
Sono state inoltre erogate 6.964 indennità di accompagnamento e 2.378 pensioni di invalidità civile.

Utenza e contenzioso: cresce il digitale, ma aumentano i ricorsi

Sempre più cittadini si rivolgono ai canali online dell’Istituto: il portale MyInps e il Cassetto bidirezionale hanno visto un forte incremento di utilizzo, mentre diminuiscono gli accessi agli sportelli fisici.
Nel 2024 sono pervenuti 321 ricorsi, in aumento rispetto ai 258 del 2023. Il 36% è stato risolto in autotutela, segno di un’efficace gestione amministrativa.

La Direzione provinciale di Asti conta 64 dipendenti, con un’età media scesa a 52,9 anni grazie ai nuovi innesti e ai progetti di digitalizzazione e automazione finanziati dal PNRR.
“L’innovazione tecnologica e l’intelligenza artificiale ci stanno permettendo di garantire efficienza e tempi più rapidi per le prestazioni”, ha commentato Prato. Numeri alla mano, il rendiconto restituisce l’immagine di una provincia in equilibrio tra ripresa economica e fragilità sociale.
 

Redazione

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A NOVEMBRE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium