Il giorno dopo la beffa del “Censin Bosia”, in casa Asti resta più l’amarezza che la rabbia. La rimonta subita dal Derthona (2-3 dopo il doppio vantaggio firmato Chillemi e Podestà) pesa non solo per la classifica, ma per come è maturata: un crollo improvviso e inatteso, dopo un primo tempo quasi perfetto.
A mente fredda, mister Cascino ha analizzato la gara con lucidità, soffermandosi su ciò che, più che un calo fisico, sembra essere stato un crollo psicologico e di concentrazione.
"Il primo tempo è stato di altissimo livello, tra i migliori da inizio stagione – ha spiegato l’allenatore –. Anche nei primi cinque minuti della ripresa abbiamo avuto due occasioni per chiuderla. Poi un piccolo episodio, un errore tecnico, ha cambiato tutto: da lì ci siamo abbassati e non siamo più riusciti a risalire."
Il riferimento è chiaro: la disattenzione di Gjura che ha innescato il gol di Scalzi al 55’, aprendo la strada alla rimonta ospite. Ma per Cascino, l’episodio è stato solo il detonatore di un problema più profondo:
"Non è stato un crollo fisico. Stavamo bene, avevamo il controllo del gioco. È subentrata agitazione, ci siamo spenti mentalmente. Li abbiamo praticamente accesi noi, regalando campo e fiducia a un avversario che fino a quel momento era in grande difficoltà."
Un Asti a due facce
Il tecnico biancorosso ha insistito sulla differenza tra i due volti mostrati dalla sua squadra:
"Nel primo tempo abbiamo fatto esattamente ciò che avevamo preparato: fraseggi rapidi, verticalizzazioni, densità in zona palla. Tutto quello che avevamo chiesto ai ragazzi. Poi, dopo il primo errore, è come se avessimo smarrito la lucidità, la voglia di continuare a proporre gioco. Ci siamo abbassati troppo e senza motivo."
Un’analisi che fotografa perfettamente l’andamento del match: una squadra brillante, aggressiva e cinica fino all’intervallo, improvvisamente fragile e rinunciataria nella ripresa.
Cascino ha ammesso che il problema non è nuovo, ma qualcosa su cui il gruppo dovrà lavorare:
"A Varese avevamo tenuto mentalmente per novanta minuti, oggi no. È su questo che dobbiamo crescere. Quando hai il controllo, devi continuare a giocare, non proteggerti. Lo capiremo martedì in allenamento: non è questione di gambe, ma di testa."
Un passo falso che può servire
Nonostante la delusione, l’allenatore guarda avanti con pragmatismo. L’Asti resta in una posizione di classifica tranquilla, ma la sensazione è che la squadra debba imparare a gestire meglio le fasi di difficoltà, soprattutto nei momenti in cui la partita cambia inerzia.
La partita contro il Derthona potrebbe diventare un punto di svolta psicologico: capire come reagire dopo un errore, mantenere il baricentro alto e non perdere fiducia nel proprio gioco.
L’Asti di Cascino ha dimostrato di poter essere una squadra brillante, ma deve ancora trovare quella maturità mentale -sintomo di una squadra giovane e rivoluionata in estate- necessaria per fare il balzo in avanti decisivo
"Abbiamo dominato per 50 minuti – ha concluso Cascino – poi un episodio ci ha spenti. Ma questo gruppo ha qualità, e da partite come questa si può solo imparare. Capiremo perché è successo, e ne usciremo più forti."














