Ci sono luoghi e cognomi che, per osmosi storica e culturale, diventano quasi sinonimi. È indubbiamente il caso del binomio San Marzanotto - Maggiorotto, un legame che affonda le proprie radici nel XVII secolo e che venerdì 12 ha vissuto un nuovo, significativo capitolo. Una quarantina di discendenti della storica famiglia si sono dati appuntamento per quello che è stato definito il primo raduno ufficiale, trasformando una serata conviviale in un viaggio attraverso secoli di storia locale.
Dalla tomba di famiglia alla chat di gruppo
L’idea di riunire la grande famiglia non è nata per caso, ma è frutto di un percorso iniziato tra la polvere della storia e la velocità della tecnologia moderna. Tutto ha avuto origine dalla necessità di effettuare la manutenzione di una delle più antiche tombe del cimitero di San Marzanotto, dove riposano i sette fratelli — con le rispettive consorti — da cui si sono diramati gli attuali rami familiari.
Da quel primo contatto pratico, la rete di relazioni si è estesa al digitale con la creazione di un gruppo WhatsApp dal nome evocativo: "Destinazione Paradiso", esteso a tutti i parenti rintracciabili. Dopo un paio d’anni limitati ai soli auguri natalizi virtuali, il desiderio di incontrarsi dal vivo ha preso il sopravvento.
La serata al Circolo La Cattolica
L'iniziativa, promossa da Giulio, Olga, Agnese e Marco, si è concretizzata presso lo storico Circolo La Cattolica. La scelta della location non è stata casuale: il locale, oggi gestito da Marco, annovera infatti numerosi Maggiorotto tra i suoi fondatori storici. In un’atmosfera di festa, Giuseppe Argenta (di madre Maggiorotto) ha deliziato i presenti preparando una cioccolata calda, suggellando il brindisi augurale che ha unito diverse generazioni.
Un albero genealogico lungo tre secoli
Il raduno è stato anche l'occasione per fare il punto sulla storia documentata della famiglia. Durante la serata, Agnese Argenta ha presentato l'aggiornamento dell'albero genealogico, frutto di una meticolosa ricerca. Le indagini hanno permesso di risalire fino a Giacomo Antonio, un antenato proveniente da Baldicchieri che, nel lontano 1676, acquistò la cascina Barlettina.
I documenti, recuperati grazie ai registri parrocchiali istituiti dal Concilio di Trento, raccontano di un investimento importante per l'epoca: 37 giornate di terra pagate ben 8500 ducati. Un dato che testimonia il profondo radicamento della famiglia nel territorio fin dal Seicento.
Sguardo al futuro: tra America e Francia
L'incontro di venerdì non rappresenta un punto di arrivo, ma un trampolino di lancio per nuove ricerche. Gli obiettivi sono ambiziosi: rintracciare i rami dei cugini emigrati all'estero, in particolare nella città di Torrington in Connecticut (Stati Uniti) — da dove alcuni fecero ritorno dopo aver fatto fortuna — e quelli stabilitisi in Savoia, in Francia.
L'intenzione del gruppo è duplice: da un lato seguire anche le linee femminili che, pur non portando avanti il cognome, sono parte integrante della storia familiare; dall'altro, coinvolgere le nuove generazioni, spesso meno consapevoli del proprio passato. Il prossimo appuntamento è già fissato: l'8 marzo verrà celebrata una messa in ricordo di tutti i defunti della famiglia Maggiorotto.













