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Economia e lavoro | 19 dicembre 2025, 08:10

Svolta storica per l'acqua nel Sud Astigiano: Acquedotto Valtiglione si prepara alla gestione diretta di Nizza e Canelli

Avviato l'iter per liquidare Ireti e uniformare il servizio tramite un partenariato pubblico-privato. Il presidente Vitello: "Un piccolo che compra un grande, operazione attesa da vent'anni"

Svolta storica per l'acqua nel Sud Astigiano: Acquedotto Valtiglione si prepara alla gestione diretta di Nizza e Canelli

Il 2025 sarà ricordato come l'anno della svolta per il servizio idrico della Valle Belbo. Acquedotto Valtiglione S.p.A. ha comunicato l'avvio di un complesso riassetto gestionale che mira a chiudere un'epoca di "doppia conduzione" nei comuni di Nizza Monferrato e Canelli. L'obiettivo è ambizioso: liquidare il gestore operativo attuale e assumere il controllo diretto della rete e della bollettazione entro il 2026, affiancando a questa operazione un massiccio adeguamento ai nuovi standard europei sulla sicurezza informatica.

La fine della gestione ibrida

La situazione attuale è un'anomalia che dura dal 2017: sebbene Acquedotto Valtiglione sia il titolare formale del servizio, la gestione operativa nelle due città principali del Sud Astigiano è rimasta in mano a Ireti S.p.A. (subentrata ad Acque Potabili). Una convivenza che ha generato non poche complessità tecniche e amministrative, rendendo difficile l'accesso ai meccanismi di premialità dell'Autorità di regolazione.

Per risolvere la questione, è necessario liquidare a Ireti il valore residuo degli investimenti non ancora ammortizzati, una cifra stimata tra i 5 e i 7 milioni di euro.

A spiegare la portata dell'operazione è direttamente il presidente di Acquedotto Valtiglione, Michael Vitello, che non nasconde la soddisfazione per il risultato raggiunto: “Si tratta di una svolta epocale, un piccolo che compra un grande, una cosa che si attende da 20 anni. È una manovra strategica per mettere ordine nel sud astigiano dal punto di vista dell'idrico ed è fondamentale per il divenire del gestore unico”.

Il partenariato e il depuratore

Per finanziare l'operazione, la società non poteva ricorrere ai canali bancari tradizionali, vista la scadenza della concessione fissata al 2030. La soluzione individuata è il partenariato pubblico-privato. È stato quindi pubblicato un avviso per cercare operatori disposti ad anticipare le risorse per la liquidazione, in cambio della gestione ventennale dei depuratori di Nizza e Canelli e del revamping dell'impianto nicese.
Proprio il potenziamento del depuratore di Nizza Monferrato è la chiave di volta economica: trattando i reflui degli autospurghi (attività extra-tariffa), l'impianto garantirà la sostenibilità dell'investimento.

“Tutto questo ha comportato un grande sforzo, mio, del Cda e da parte di tutti i collaboratori che mi hanno aiutato, perché c'è stato parecchio lavoro dietro”, prosegue Vitello, che tiene a ringraziare i vertici dell'Ambito e i tecnici coinvolti, ma si rivolge anche direttamente ai cittadini per alcune criticità recenti.
“Ci tengo a scusarmi se qualche volta abbiamo tardato a fare degli interventi”, ammette il presidente. “Non nego che in qualche caso ci siano stati dei ritardi nelle risposte o nei ripristini stradali, che comunque sono sempre stati garantiti. Tante risorse sia umane sia economiche sono state impegnate per questo progetto che è veramente una cosa enorme, importante, e fa bene a tutto il territorio”.

Sicurezza informatica e futuro

Se l'acquisizione di Nizza e Canelli è il cuore politico dell'azione, non meno importante è il fronte tecnologico. L'azienda sta lavorando per adeguarsi alla direttiva europea NIS 2, che impone standard elevatissimi di cybersicurezza per chi gestisce servizi essenziali. Un percorso di audit e riorganizzazione interna necessario per proteggere le infrastrutture idriche dai rischi informatici.

L'iter per il passaggio di consegne a sud dovrebbe concludersi nei primi mesi del 2026. Se tutto andrà come previsto, dal secondo semestre del prossimo anno Acquedotto Valtiglione gestirà direttamente l'acqua anche nelle due città simbolo dell'Astigiano, senza che questo comporti modifiche societarie o aumenti di capitale.
 

QUI l’avviso pubblico e i documenti.

Redazione

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